venerdì 20 settembre 2013

Aurea Mediocritas

Mi sono trasferito a questo indirizzo qui (dall'amico Wordpress).


Non sono solo. Siamo un gruppo affiatato ed assortito di blogger.
Diciamo cose prevalentemente serie. Mi scuso in anticipo!


sabato 23 febbraio 2013

Milano - Londra - Eorzea

Come il mondo sembra sapere Martedì scorso (19 Febbraio per googlatori futuri) ho preso il mio bell'aereo sono volato a Londra e poi son ritornato a casa. Nell'arco di 24 ore o come direbbe Bobo h24. La trasferta, il cui obiettivo era vedere, provare, intervistare Final Fantasy XIV può dirsi pienamente riuscita e anche se i MMORPG non sono esattamente il mio pane quotidiano sono abbastanza contento degli articoli prodotti.
La giornata era cominciata alle 6 del mattino con una folgorazione nella sala d'aspetto di Linate: un uomo assomigliava pericolosamente all'assistente universitario migliore del mondo, stesso volto smunto, allampanato, ma purtroppo/per fortuna si è trattato di un abbaglio. Urge caffè #1, anche tipo americano allungato con litri d'acqua!
L'imbarco sull'aereo è un momento memorabile di odio e sfregio ai costumi nazionali del popolo giapponese: una scolaresca con tanto di mascherine sulla bocca e volpino rosa scaldacollo si mette in fila ordinatamente com'è tradizione, ignari del losco figuro che dalla sinistra forma ugualmente un'altra fila seguito da alcuni suoi connazionali. I giapponesi si guardano attoniti e cercano di introdurre nel loro idioma la parola "sorpasso".
L'aereo era un volo British Airways e questo ha voluto dire almeno tre cose: le piastrelle vittoriane nella toilette dell'aereo, il panino al salame propinato come accompagnamento al momento caffè #2 (molto gradito dai giapponesi di cui sopra!) e il minimo spazio di manovra per le mie gambe che hanno rischiato di essere investite dal carrello porta vivande dell'hostess. L'incidente è stato risolto da un sorriso reciproco...
Un gentile autista, poi rivelatosi polacco, mi conduce agli uffici di Square Enix. Dimentico che gli inglesi guidano sul lato sbagliato cerco di infilarmi nella portiera di destra, ma anche qua un sorriso scongiura l'incidente diplomatico. C'è un italiano e un polacco che sorvolano la Road to Hell tra Heatrow e Wimbledon e penso quanto possano essere distanti le diverse popolazioni in termini culturali, salvo poi ricongiungersi parlano del tempo metereologico, Confrontiamo la zero nebbia alla partenza da Milano con la zero nebbia all'arrivo a Londra, poco importa se l'aereo ha ritardato proprio perchè millantava nebbia all'aereoporto di destinazione. Mi racconta che in Inghilterra al contrario del suo paese natio non esistono stagioni, la "scorsa Estate è stata solo nuvole e merda".
Entriamo in Wimbledon e sembra di essere in un paesino della campagna con case eleganti ma semplici, tanto legno, tanta paglia e giardini curati. Non è così siamo tipo dieci minuti dal centro della città, anche se forse io e lui intendiamo due concetti differenti di centro cittadino. Poi il simpatico autista s'interroga: "le case alla mia destra costano poco, quelle alla mia sinistra costano molto di più. Non ho ancora capito perchè più sono vecchie, più costano".
Mi lascia in un locale a metà tra una lavanderia aziendale e un parcheggio sotterraneo, scendo dalla macchina e assaporo pochi minuti di libertà. I minuti si moltiplicano quando fantomatici lavori in corso che coinvolgono una donna e un uomo ingabbiato (per la cronaca appartenenti a due nazionalità diverse) bloccano l'ingresso principale e mi invitano a girare angoli e seguire frecce. Trova l'entrata e fra me penso che in Italia sarebbe stata molto più divertente scovarla.
Ok, ci sono. Sono a destinazione e qualche minuto dopo si parte con il solito tran tran. Presentazione ppt del producer, hands-on e mentre si gioca il balletto delle interviste a Naoki Yoshida. Peccato solo che un'ora dopo sono ancora lì su quella sedia ad ascoltare di quanto sia figo passare dall'inchino al passo di danza con il proprio avatar controllato via gamepad. L'hands-on è frenetico anche perchè consumato su una tastiera differente da quelle in uso molto più a Sud e mentre mi dilungo nell'affettare funghi antropormi e scoiattoli mi dimentico persino di mangiare.
Fortuna che nella sala accanto c'è un po' di sushi pesce extra-large che fatica ad avvolgere una palletta di riso da un kilo e panini con condimento a sorpresa. Tutti gli ingredienti  sono tenuto insieme da una salsa di verdure che non mi azzarderei mai a chiedere la ricetta allo chef.
L'intervista a Yoshida è una valida chiacchierata sul gioco, ma un disastro sul fronte tecnologico poiché l'app che uso per registrare compensa l'ottima qualità con l'asciugare ogni mega libero sulla scheda SD. E avendo un paio di podcast su di essa ci ha messo davvero poco. Si riesce a rimediare e registrare il resto con una telecamerina.
Anche qui, registrando a 1080p il file uscirà di 1 Giga, lo spazio necessario per raccogliere i cinque minuti di dichiarazione d'amore sui Chocobo.
45 minuti sono su un taxi diretto all'aeroporto insieme a un giornalista della terra di Babbo Natale e un altro crucco che proprio non ha voglia di fare conversazione. Il volo di ritorno è mediamente tranquillo, condotto tra businessmen, musicanti, caffè #3 e un paio di graziose fanciulle nei sedili attorno ai miei :P

giovedì 21 febbraio 2013

Maroni vs Ambrosoli dalla fila centrale...

...quella in cui è possibile allungare le gambe. Sapete, mi piace distendere le c.d. lunghe leve e stare comodo.
Specie se il menù pomeridiano prevede (prevedeva per mercoledì 20 Febbraio) una tre ore di ascolto dei due candidati in lizza per la carica di Presidente della Giunta della regione Lombardia: Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli.
Mi sembra possa interessare la condivisione di quanto hanno detto a breve distanza l'uno dall'altra, magari farcendo il tutto con un paio di battute che probabilmente i giornali si sono dimenticati di riportare nel trafiletto stampato.

Roberto Maroni
Su di lui pende una imitazione curiosa di Crozza che lo vede come un essere umano privo di collo, che ricorre frequentemente a termini anglofoni e parolone arzigogolate. Eccezion fatto per il collo (che c'è, anche se ben celato dalla camicia/giacca), gli altri due aspetti ci sono eccome. Passo all'elenco: start-up, infrastrutturazione, incubatori tecnologici, delocalizzazione, detassare, defiscalizzare, legal affaire expert ("l'ho detto in inglese per darmi un tono"), il triplete scouting ed-hunting best practicesssss.
Dimostra agilità fisica quando con un saltello balza sul palco, spirito quando freccia Giannino con l'inciso "...quando mi sono laureato io...per davvero..." e poi sbrodola i suoi sogni di macroregionalizzare il Nord, fare la start-up della start-up con un fondo perduto da destinare a giovani con buone idee anche se sono terroni. Io sento un fermento positivo ("il sangue nelle vene" tanto caro a Jovanotti e al Cardinale Scola) quando parla di contrastare il trasferimento delle imprese in Canton Ticino, anche attraverso l'isolamento diplomatico operato dalla euroregione Piemonte+Lombardia+Veneto+Friuli+Slovenia+Baviera+Rhone Alps. Se serve un fucile per la successiva invasione io posso procurarmelo, Bobo!
E l'uditorio come reagiva? Beh c'era una ragazza dall'ipnotico sì sì con la testa, un altro che stringeva tra le mani gli occhiali rossi alla Maroni (incredibile ma vero!) e lo stesso candidato che un certo punto ha promesso a tutti il suo numero di telefono. Tombeur de femmes...

Ce l'ho duro Umberto...

Umberto Ambrosoli
Comincia male l'avvocaticchio con un ritardo giustificabilissimo ma che si è fatta una certa e inizia a venir voglia di tornare a casina. Con mezz'ora d'anticipo la sala inizia a svuotarsi dei fan di Van De Sfroos e promotori dell'indipendenza della Catalogna per lasciar spazio a molteplici cloni di Ambrosoli. Sul serio, stessa barba stessi occhiali...impressionante.
Nell'attesa gli fa da gruppo spalla la capolista Lucia Castellano, ex direttrice del carcere di Bollate che parla di quel luogo di reclusione come se fosse a noi tutti familiare, come se noi tutti fossimo stati suoi ospiti. Che tenera...
Poi arriva lui, il contegno gioviale, la lingua umidiccia che sfocia in una cadenza torinese.
E' un bel bambino quando gli si illuminano gli occhi parlando di una fabbrica di Colico, giovane (nata nel 2006) dove lavorano giovani ingegneri che fa giovani valvole di profondità per pozzi petroliferi salcazzo. E anche lui il pippone su Expo, di qaunto la paghetta di Bersani lo dovrebbe aiutare a creare occupazione e ricchezza non solo per il 2015 ma anche per gli anni a venire. Superiamo il patto di stabilità tutti insieme, integriamo territorio e grande evento, demafizziamo..ops....
Lo saluto perchè davvero non ce la faccio più quando racconta indignato il sistema politico codificato per spartirsi le poltrone di direttori sanitari. La sua soluzione è convincente a metà: metodo meritocratico si può fare, ma serve davvero una commissione di esperti di altre regioni? Dai puoi inventarti di meglio Pisapia-junior...

 Bang!

Headshot!!

Fun Fact: gli staff di entrambi i candidati trafficavano con iPad e ritrovati Apple. Maroni teneva sottobraccio il tablet

domenica 27 gennaio 2013

L'angolo di Don Emilio: Stalin è cieco nel segreto dell'urna

Si può promettere e si può anche non mantenere. Tenere sulle spine piace, chi osa negarlo?
Il precedente angolo di Don Emilio aveva riscosso un pizzico di successo, tipo di gente che mi ha fermato per strada* snocciolando battute e citando avvisi.
Che ne dite allora di un secondo round? Tanto meglio se a sfondo elettorale, vista la campagna per ottenere una matitosa X che imperversa nel nostro paese.

Peccato solo che l'avviso donemiliesco del giorno/mese/anno è datato 1947 e scomunica categoricamente preti e fedeli di comunistiland, felici di abitare a comunistaland. Quindi insomma che aggiungo cose a fare? Leggiamolo di gusto ricordandoci per fine Febbraio che comunque bisogna essere veramente veramentissimamente pentiti così da essere perdonati...per aver votato n'altra volta silvietto!


*non è assolutissimamente vero

mercoledì 16 gennaio 2013

10 video che avreste dovuto vedere nel 2012 (ma che fate ancora in tempo a recuperare)

C'è del palpabile ritardo nell'aria. C'è un anno che è iniziato per me con la folgorazione di Matteo (Renzi) nemmeno mi trovassi in cammino per Damasco, ma c'è o meglio c'era la voglia di riproporre la top ten dell'intera annata come fatto sempre quaggiù al termine di un 2011 discretamente esaltante.
L'anno della fu fine del mondo ha visto un traguardo importante nel mese di Dicembre, una elevata quantità di viaggi, viaggini e viaggetti. Il 2013? Attualmente è un gigantesco cantiere a cielo aperto da costruire in ogni sua minuscola parte. O quasi...

Il riassunto stringato di qui sopra significa sopratutto che il post celebrativo quindici-giorni-dopo vuole essere una carrellata di video visti nel corso dell'anno (quindi non necessariamente facenti parte di. Lo scrivo per i milioni di spocchiosi in agguato) powered by Cronologia di Youtube.

10) E cominciamo con un po' di folklore nostrano. I Pistonieri (non siete già curiosi?) dell'Abbazia di Badia Calavena. Verona.

 9) Il pre-Gamescom di Everyeye. Come calarsi spiritualmente in Resident Evil 2.


8) Trittico giappo. Dal traduttore di Nakata alla pubblicità per Lollipop Chainsaw. L'intrusa è miss Filippine che recensisce film...
 




Momento serietà: la tech demo dell'anno. Project KARA per tutti i fan di Asimov e delle catene di montaggio

7) Antonio Conte, allenatore della Rubentus, esonerato, condannato e allontanato dalla panchina. Ha necessariamente fornito un paio di riuscite imitazioni. Regolare...
 


6) Giuliano Pisapia da piccolo (?) guardava Il commissario Rex in TV. A voi interessa? Al Papa no di certo...
 

Momento politico (?). Dalla Casaleggio e Associati Gaia il futuro della politica. Altrimenti detto manifesto (a lungo termine) del Movimento 5 Stelle...
 

5) Il dittatore è stato uno dei pochi film dell'annata che è riuscito a farmi piangere. Dal ridere e già alla fine del primo tempo. The help lo ha fatto per i motivi opposti, sappiatelo...
 

4) Soffi Teir. Partiamo alle 6.
 

Momento serietà. Anche se sarebbe ingenuo, rozzo, quasi ridicolo.
 

3) E se Diablo III fosse una ragazza. La farebbe annusare e poi mostrerebbe la sua vera natura. 37 volte...
 

2) Titanic. In 3D. Come se fosse stato diretto da Michael Bay. In collaborazione con george Lucas.
 

(Sia messo a verbale che qui ci sarebbero dovuti essere due video con la seguente didascalia: "Il meglio della serie tv di Batman datata 1966. Videi dell'estate e Adam West nuovo guru". Ma FOX Italia è brutta e li ha eliminati da Youtube!)

1) Il terzo segreto di satira ancora al primo posto. Se l'anno scorso lo era per L'ultimo dei padani, quest'anno lo è per il profilo degli elettori del Pd. Quanto c'è di vero?
 

E se non bastano 10 video? Ce ne sono altri 5 non embeddati...
The day the earth stop masturbating http://www.youtube.com/watch?v=A-b2YNErwxw
E' l'orso cieco (Penelope Cruz gioca a il Professor Layton) http://www.youtube.com/watch?v=Aca0VN--uew
Ode a Marchionne (Fiorentino su "Firenze piccola città") http://www.youtube.com/watch?v=PovtQbLTM1c
Quelli che Nicole Minetti http://www.youtube.com/watch?v=jEIdb4qexyQ
Nido del cuculo (william e kate) http://www.youtube.com/watch?v=2lhW1gjlaTY
Nido del cuculo (baiocchi) http://www.youtube.com/watch?v=DjeuTeE19tI
 

mercoledì 5 dicembre 2012

Parlamentarie LOL

Nemmeno 24 ore. Con un certo acume mediatico, concluse le primarie del Pd, incerte quelle del Pdl, un altro movimento politico si è messo a scegliere direttamente e bottom-up i propri candidati. Giammai il segretario del partito, nemmeno il candidato premier, ma tutti proprio tutti, tutti tutti i parlamentari (Camera+Senato?) che rappresenteranno il Movimento 5 Stelle. Ma quanti sono esattamente? E chi lo sa, tu intanto vota, iscriviti a http://www.beppegrillo.it/parlamentarie.html, vota o sottoponi la tua candidatura.
Le decisioni saranno il frutto di una giuria popolare, seduta sopra le teste dei vipponi dell'Ariston, cui si aggiunge a giuria di X-Factor al gran completo (pure Morgan), il televoto, il telegatto e mi sembra giusto dare parola anche a Topo Gigio.

Appunto nemmeno 24 ore. Beppe Grillo ha dato il via tramite un v-log serio serissimo, ma ieri sera ci ha pensato Crozza ha dare popolarità all'iniziativa "adotta un parlamentare" o cose così. Non ho visto lo sketch dell'altro genovese in diretta, in quanto mi trovavo al cinema (a vedere Detachment, bel film con Adrien Brody professore di liceo), ma un paio di messaggini mi hanno invitato a guardare il video prima di andare a nanna. Per chi non lo avesse visto può cliccare sopra e skippare fino ai minuti conclusivi...

Guardandolo, però, mi è balenato un pensiero. Andiamo a vedere questi candidati, chi sono?, sono davvero così ridicoli?, sono il meglio o il peggio della cittadinanza? Ve ne propongo alcuni, manco a dirlo i più spassosi, corredati da una sorta di pagellino...

Emanuele la Rosa si interessa di "calcolo parallelo e supercomputer", da grande vuole fare il "senatore" e applicare i dettami del Moviemnto 5 Stelle come "una bibbia personale", e per stare in argomento cerca un "salvatore". Intanto, corriiiii che il Sole sta calando...

Carlo Baratta parla via Codec, allega una presentazione in stile necrologio, 6 anni fa era uno "schiavo del sistema" e non capiva "veramente un cazzo". Non esce mai di casa senza la sciarpa. Ringrazia Beppe dovunque sia. Pubblicamente.


Patrizio Carlini ha (veramente abbiamo ndmoglieElena) 3 figli, gli stessi che lo hanno costretto ad alzare il sedere dal divano. Ha deciso che non si siederà mai più su quel divano. Cerca poltrona...


Renzo Mercanti raccoglie firme da un buon lustro. Nonostante il callo alla mano ambisce a riscrivere la Costituzione. Nell'attesa colleziona scatoline sulle mensole della cucina.


Giuseppe Raspa (the best) incarna l'Unità d'Italia, ha origini siculo-baresi-eddaipureastigiane, era tecnico geologico e si occupava di prevenzione primaria qualunque cosa voglia dire, è ostinato ed è convinto che "la democrazia si partecipa". Stava per dire che il PIL è una stronzata...


Tutte le altre (e quelle che verranno) le trovate a questo indirizzo. Inclusa quella di Matteo, un sindaco di Firenze.

lunedì 3 dicembre 2012

Lo sP(D)illatore

Il giorno dopo tutto sembra più calmo. Si possono rinnovare i propositi di unità e fratellanza nel partito (tranne l'uno redidivivo). Si può spillare la birra insieme ai volontari e il canidato premier in pectore può gustarsela finalmente non da solo. Si può addirittura far finta che non sia successo niente.
Io dico che non è così.
Per qualche bizzarro motivo, o meglio qualche insospettabile miracolo comunicativo, le primarie del Pd sono state un successo. I numeri probabilmente rivederanno l'entusiasmo e attesteranno la partecipazione a qualche migliaio sotto i precedenti appuntamenti del controsinistra (#csx), ma dalla mia percezione di osservatore esterno e poco interessato sono state un gran momento in vista delle delicaterrime Nazionali 2013. Argh!
Sono state un momento di fervida partecipazione, che ha coinvolto in primis gli iscritti del partito e poi i c.d. partecipanti, quelli che il 2 euro nelle casse moscovite lo hanno depositato volentieri (#leprimariecostano), ma anche quelli che che se lo son tenuti stretto, non ci hanno preso manco il caffè e hanno seguito l'estenuante tam tam mediatico con le babbucce sul divano simulando spasmi al primo turno, giustificandosi al secondo turne e respingendosi per soggettiva presa di posizione del volontario (#i2eurovannoalpartito).


La bagarre mediatica è stata merito non della sicumera del vincitore sicuro sicuro, ma dello sfidante cattivo. Il sindachì partiva svantaggiato, ma sapeva di avere una e una sola occasione per emergere a livello partitico e non fare il sindachì di "una piccola città" (cit.) a vita. Perchè a quelli appena provano a spiccare il balzo gli si tarpano le ali (#chiamparinodocet). Ha saputo smuovere l'elttorato solitamente assopito dietro modelli da sigaro in bocca, toppe un po' ovunque sulla giacca e birrino in isolamento, attivando grossomodo quella contrapposzione tentata da Santorum questa primavera  nella terra dei fast food (#big mcsx). Per alcuni (eccolo!) era il giovincello spavaldo piacente che difatto piaceva alle nonne (sue), al padre (il suo) e a qualche altro parente (#almenolamoglie?), per altri il nemico, il berluscoide ok il prezzo è giusto attento che porta gli amici con manganello e olio di ricino. Oh, perchè il pericolo c'era (se_se.waw).
Certo le ironie del momento, del vendesi camper all'a e adesso...che farà?, oggidì dovrebbero lasciare il posto a: cosa potrà fare per il partito dopodomani? Sarà il frankenstein da tenere sigillato a vita? Sarà il franceschini del...si vabbè, noi facciam politica, tu fai un bel castello coi Duplo? Sarà tutt'al più lo sfidante perfetto delle prossime 10 primarie, quello che comunque non può vincere, ma acciderbolina se compatta contro?
O sarà una voce originale, forse pure propositiva, da mettere in Parlamento dal prossimo Maggio? (anche se ancora non si sa come li metteranno...mettermo!).
Insomma si spera che da tutto ciò rimarrà qualcosa, qualche morale, qualche insegnamento (#ohnonsiamquiacantarcomelecicale).

Si spera che tali primarie siano anche le ultime sul suolo italico. E che l'altro schieramento trovi un modo molto più sicuro per selelzionare colui che li porterà al tracollo.
E non è perchè quaggiù sembrano un aborracciata in confronto a quelle iuessei (che non capisco cosa abbiano di più istituzionalizzato delle nostre: forse l'affitto della palestra della contea?), ma perchè non si capisce secondo quale principio il corpo elettorale tutto sia invitato a selezionare il candidato di una parte politica. Metti caso che lo faccia anche con l'altra, e poi cosa fa rivota un'altra volta all'appuntamento ufficiale? Ok che l'italiano medio mettere quella x sulla scheda giallognola piace, ma temo che seguendo questo ragionamento si stia un po' esagerando. E sopratutto sovrastimando un compito che da che mondo è mondo è sempre stato svolto in seno ai congressi dei singoli partiti, dove le correntine e i giochetti formali alla fine si accordavano sull'uomo della provvidenza. Che non lo era fino a un secondo prima, ma come racconta 1984 il passato può essere riscritto #ogniqualvoltachesivuole.
Insomma i partiti dicono che i cittadini fremono dalla voglia di partecipare direttamente, i cittadini dicono che con la politica di questi partiti proprio non vogliono averci a che fare. Chi ha ragione?, non è la domanda da porre. Quella giusta è: chi cederà all'altro per primo? Io temo di sapere già la risposta. E non mi piace...

sabato 17 novembre 2012

Mai dire Noaro

...ovvero commentatori ingarbugliati.

Per caso o per necessità sono giorni in cui la nostalgia ritorna ai tempi domenicali di Mai dire Gol, quando la cena era a base di wurstel o di té caldo (ovvero la cuoca non aveva voglia di stare ai fornelli) e i risultati calcistici del pomeriggio si conoscevano tra una stronzata e l'altra della Gialappa's. Almeno se si prestava molta attenzione...
Serate di avvenenti bionde, un po' meno avvenenti con accenti terribili (beh domenica oggi c'è la Lagerback, quindi non è che sia cambiato molto), semi-giovani col parrucchino costano, vecchi perculati a sufficienza (mai capito chi fossero quei due e voglio tenermi la suspense).

Ma non voglio rubare  ulteriore spazio alla chicca odierna, un fragrante montaggio del telecronista anni novanta vicentino Noaro. Il video è must see, per riscaldarsi comunque ci sono due perle videotrascritte.

"Ricordo che comunque quella di un arrivo a pari punti non è un'ipotesi da scartare, anche se trattandosi di un'ipotesi è solo una eventualità come dire ipotetica appunto e quindi in fondo comunque ancora possibile anche se poco probabile ma potrebbe anche essere che si possa pure arrivare a pari punti"
"Devo dire che ad alcuni ex giocatori diventati ora opininisti di tv, spesse volte fanno ridere, dovrebbero fargli anche la prova del palloncino per le cazzate che dicono. Come del resto anche ad alcuni colleghi della carta stampata.
Voglio considerare comunque a questo punto chiusa la polemica tra me e il sottocritto"


P.S. Sia mai che nei prossimi giorni riesca pure a trovare il video di quel pattinatore olimpionico che vinse la medaglia d'oro per defezioni dei contendenti. Come diamine si chiamava?

domenica 9 settembre 2012

Brave: quei ribelli (non comunisti) della Pixar

Finalmente una nuova puntata dei Pixar files. E lasciatemelo dire: era proprio ora. Dopo il trittico tutto nuovo Ratatouille-Wall E-UP sono seguiti due seguiti (beccatevi il gioco di parole tié): il buonoforseottimo Toy Story 3 e quel Cars 2 che prima o poi si vedrá. Insomma Brave lo aspettavo al varco per tutta una serie di motivo. E lo voglio scrivere prima di lanciarmi nella pappardella la sommatorio pregi - difetti da risultato positivo, anche se per lo sconforto di qualcuno sono andato a naso e non ho certo soppesato numericamente i due aspetti.
Suvvia. Brave é il primo film Pixar in cui la mano femminile é presente e certificata dalla presenza di Brenda Chapman (che però non ha visto la fine del processo di lavorazione). Il legame madre/figlia domina la sceneggiatura interamente, vive di momenti di rara naturalezza propri di ogni adolescenza e sfocia in una finale - bando alla virilitá - da lacrimoni. Tutto il resto é grasso che cola e per giunta di ben poco valore/spessore; eppure Pixar ci ha sempre abituati ad una maniacale cura al dettaglio. E mentre invoco a voce baritonale uno spin off per i tre gemellini, mi dispiaccio per il minimo spazio dato ai tre Lord vichinghi, per la banalitá del ruolo della strega intagliatrice (é proprio cattiva o solo smemorata?), per il sempiterno colorito da imbecille del padre-regnante (che invece ha una profondità d'animo pari a quella della madre).
Brave in ogni caso vince la scommessa fatta a suo tempo da Pixar: toni cupi, una trama con luci e ombre, un mondo magico (ma il tono é un blando miyazaki), tanti tantissimi alberi e quel fare medievale. Nessun altro film Pixar aveva cercato di approfondire in maniera così profonda il rapporto tra due personaggi, portando addirittura alla commozione su un finale che trasmette le stesse emozioni dell'inceneritore di Toy Story 3 anche se a onor del vero in Brave è tutto più telefonato. Purtroppo le tante sfaccettature che compongono il legame madre-figlia, la grande serietà di fondo e udite udite la non linearità dell'evoluzione, portano necessariamente con sè uno svilimento di tutti gli altri personaggi per incontrare una platea anche giovanissima. Ma è certo che gli infanti dall'ultima fatica Pixar difficilmente potranno trovare edificante la morale servita a fine pellicola, che invece parlerà e molto a quanti attraversano ora l'adolescenza e perchè no la gioventù; d'altra parte si troveranno coinvolti non poco anche i genitori che sapranno capire la ribellione della figlia ma anche l'amorevole tenacia della madre.

La scommessa di qui sopra verteva principalmente sul recuperare il bagaglio fiabesco avventuroso delle principesse Disney e renderlo in un prodotto d'animazione di maggior cupezze e dalla trama più arzigogolato. Poi qualcuno degli sceneggiatori se ne è uscito dicendo: vabbè ma così è troppo semplice, ci vorrebbe una capigliatura della principessa Merida composta da ricci vaporosi che hanno una vita propria esattamente come i ballonzolamenti del videogioco Dead or Alive. Che sfida! rendere la chioma realistica nel movimento eppure espressiva di per sè in bellisima simbiosi con gli occhi azzurri della protagonista e le movenze buffe di lei e del resto del cast digitale.
La colonna sonora riflette inevitabilmente di influenze celtiche (eccolo a briglia sciolta), che nei miei confronti sono sempre più che ben accette. Dispiace purtroppo che la versione italiana traduca due delle tre canzoni cantate del film e le assegni al solito prodotto di Amici/X-factor, in questo caso la rossa (toh va...) Noemi. Vabbè, ascoltatevi le originali di Touch the Sky e poi l'altrettanto evocativa Into the open air, entrambe rifacentesi al desiderio di libertà e indipendenza così ardentemente bramato dalla principessa Merida. Se poi volete cullarvi nel mood celtico del film le due ninna nanne Noble Maiden FairTha Mo Ghaol Air Aird A' Chuain qualsiasicosavogliadire sono più che indicate.
Post Scriptum: purtroppo dei corti che sono soliti aprire i film Pixar si parla sempre in chiusura o in minuscoli box. La Luna di Enrico Casarosa che apre Brave è un genuino attacco d'arte. Nella storia dei corti Pixar probabilmente si è visto qualcosa di migliore e più ritmato, ma l'immagine finale di stupore che fa tanto Baricco e il rapporto tra padre e nonno valgono da soli la visione. Un altro pezzo artistico Pixar che lascia il segno, anche se me lo aspettavo più graffiante.

venerdì 31 agosto 2012

Il test di Cioè sui First Person Shooter


Come al solito questo post arriva fuori tempo massimo. Giurin giuretta che era in preparazione da almeno questa primavera in previsione per questa estate, quando potevate stampare il test pieghevoletascabile proprio qui sotto e discorrere di FPS e Call of Duty col vicino d'ombrellone.
Perchè per uno sparatutto che macina pentolate di copie ci sta sempre il vecchiaccio vicino d'ombrellone con le calze a Ferragosto come nel film di Verdone. L'immancabile vecchiaccio che si è sciroppato tutti i Call of Duty dal primo che non si era sciroppato nessuno all'ultimo che si sono sciroppati tutti ivi incluso il vecchiaccio.
Contorto? Veloce, regia sia mostrata la prima infografica...


Ah le infografiche o se ci sono le date pure timeline. Robe esplicative e sintetiche al massimo che gli americani adorano, così come adorano gli shooter in prima persona.
Ma si proceda. Beccatevi quindi il summenzionato test sul Call of Duty, una roba abbastanza simpatica che ho sgraffignato alla redazione di Game Informer. Si seguono le freccine e si arriva senza nemmeno fare le somme ad un profilo ideale, esattamente come il test "ho tradito il mio ragazzo con il nonno di mio cugino...sono ancora vergine?".

 

La risposta in qualunque caso a qualsiasi domanda vi stiate ponendo è NO!!