sabato 23 giugno 2012

Il caso Lusi: un esempio di log-rolling?

Mercoledì 20 Giugno il Senato ha espresso parere favorevole circa l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'onorevole Lusi, che da un paio di giorni trascorre il proprio tempo nel carcere di Rebibbia in attesa dell'interrogatorio e di una probabile condanna avendo sottratto milioni di euro dalla cassa della Margherita.
Il voto in Senato è di per sé trasparente, conferma il parere espresso dalla Giunta per le elezioni, passato a larga maggioranza e legittimo nel scaricare le colpe su un parlamentare sul quale pendono accuse gravissime. Tuttavia il voto in esame è interessante per almeno tre ragioni:
- si tratta della prima volta che per un senatore passa l'autorizzazione a procedere (innumerevoli le volte di un deputato)
- è la prima autorizzazione a procedere votata con scrutinio palese
- la condotta del PDL conferma il suo essere un "partito anarchico" (come ha scritto più volte Ferrara sul Foglio): anche in questo caso il PDL non ha votato in maniera compatta, ma ci sono stati alcuni dissidenti che si staccati dalla linea del partito (es. Marcello Pera)
Utilizzando alcuni strumenti basilari dell'analisi politica si può meglio spiegare il risultato del voto.

 
Lusi ha cercato invano fino all'ultimo di ottenere il sostegno necessario per evitare la propria incarcerazione, consegnando agli altri senatori un memoriale di 400 pagine, ma sopratutto  si è mobilitando affinchè il voto si rivolgesse a proprio favore. Sconfessato dal PD, Lusi si era rifugiato nel gruppo misto e da lì si era avvicinato al PDL, a suo avviso ultima speranza. Grazie alle firme di alcuni senatori del partito di Berlusconi Lusi si apprestava ad indire la votazione a scrutinio segreto, non voluta da PD (Bersani e Finocchiaro): il Regolamento del Senato fissa a 20 il numero di senatori le cui firme sono in grado di indire il voto segreto, tale quota è stata solo scalfita e pertanto la votazione è avvenuta in maniera palese. E' una novità dal momento che dopo il 1988 si è sempre votato a scrutinio segreto in materia di questioni morali e sulle persone.
Per accattivarsi il PDL e sperare nell'empatia della "casta", Lusi ha quindi votato (insieme al sodale Alberto Tedesco) nella mattina un no al progetto di legge costituzionale circa la diminuzione del numero dei parlamentari in cambio del voto contrario del PDL alla sua incarcerazione nel pomeriggio. Si tratta in breve di un dispari e disperato log-rolling, lo scambio di voti tra due fazioni al fine di costituire una maggioranza che possa votare entrambe le mozioni tali da garantire un'utilità positiva per entrambi. In breve la formula può essere: "voteremo ora la tua proposta, se più tardi tu voti la nostra".


Il giorno 20 Giugno in Senato erano presenti in 195 (su 315), la cui maggioranza semplice è di 98. Quasi tutte le forze politiche si sono espresse a favore dell'autorizzazione a procedere, mentre le dichiarazioni di voto del PDL sono state le ultime e quelle in grado di fare chiarezza sul risultato finale

Senatori presenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195
Senatori votanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
Maggioranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
Favorevoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
Contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

Dei 195 presenti hanno votato in 169, quindi la maggioranza semplice era di 89. Poichè il PDL (i 26 membri che hanno seguito la linea partitica) ha preferito uscire dall'aula e non partecipare al voto (in Senato le astensioni si sommano a quelle dei favorevoli). In verità tra i 26 che hanno abbandonato l'Aula c'è anche Rutelli, ma per semplicità consideriamoli tutti del PDL in quanto buona parte di essi milita proprio in questo partito.
La tabella sottostante mostra i possibili risultati della votazione nel caso in cui una componente del PDL si fosse astenuta (come effettivamente è successo) e nel caso in cui il PDL avesse partecipato al voto negando l'autorizzazione a procedere verso Lusi (portando avanti il log-rolling mattutino).
Qualora il PDL avesse votato contro i suoi voti non sarebbero stati comunque determinanti e molto semplicemente l'incarcerazione di Lusi non avrebbe potuto prolungare il log-rolling continuando l'opposizione al progetto di legge di riduzione del numero dei deputati. D'altra parte la componente attorno a Lusi è esigua (i 13 contrari hanno votato in questo modo per le ragioni più svariate) e quindi il PDL non aveva alcun interesse ad inglobarlo all'interno delle proprie fila. Il momento particolare in cui all'interno del Parlamento si verifica una "larga coalizione" è tale da mettere da parte alcune logiche tipicamente parlamentari, come ad esempio quella importantissima del numero di membri a favore di questo o quel gruppo.
Lo scarso interesse mostrato dal PDL nei confronti della promessa di log-rolling è schematizzabile attraverso il confronto dell'ordinamento di preferenze di PDL, PD, Lusi.
Detta x la preferenza attorno alla riforma costituzionale semi-presidenziale, y la preferenza intorno alla riduzione del numero dei parlamentari e z la preferenzaattorno alla negazione dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Lusi:


Lusi giustamente vuole salvare sé stesso anzitutto, quindi mantenere un legame con il PDL (dopo l'espulsione dal PD) che potrebbe garantirgli la rielezione nel 2013 e infine ridurre il numero dei deputati; il PD ha in cima alla propria agenda la riduzione del numero dei deputati che potrebbe favorire un incremento nei sondaggi pre-elettorali e conquistare i voti necessari alla vittoria nelle prossime elezioni, quindi approvare la riforma semi-presideziale tanto gradita al PDL in fede al sentimento di responsabilità richiesto dal governo Monti e dalla volontà insieme al PDL di uscirne puliti politicamente dai tagli  e tasse dell'attuale esecutivo e praticamente nullo è il desiderio di salvare colui che ha sottratto innumerevoli quattrini dalle casse di una formazione poi confluita nel PD; infine il PDL ha molto interesse a riformare la Costituzione in senso semi-presidenziale, relativo interesse a mantenere la coalizione con il PD così da "lavarsi le mani" circa i tagli del governo Monti e in ultima istanza salvare Lusi per i motivi sopra detti (esiguo apporto numerico).

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