lunedì 26 settembre 2011

Ventimila leghe sotto Ginevra

Cento anni fa un gruppo di scienziati sancì l'invalicabile barriera dei 300 mila km/s, agguantata dalla luce e da nessuno superata. Cento anni più tardi un gruppo di scienziati dice che esserini minuscoli possono pure andare più veloci.
Tale gruppo di scienziati  è rimasto rinchiuso per anni nei sotterranei di una Ginevra sventrata sparando neutrini 730 chilometri più in là, destinazione Gran Sasso, una Salerno-Reggio Calabria sacrificata per analizzare creaturine che un'automobile non saranno mai in grado di guidarla. Le stesse a suoi tempo difettavano di massa e schizzavano via nell'autostrada sotterranea, poi un po' di ciccia l'avevano e quindi sono rallentati di colpo. Ora hanno la massa e battono la luce di 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo, cioè tagliano il traguardo con 60 nanosecondiminchia di vantaggio. Le parole del fisico Eridato capoprogetto: "Siamo molto meno eccitati dei media. Certamente ci rendiamo conto che questa scoperta colpisce l'immaginario collettivo, ma per noi è stata una misura di precisione lungo un percorso alla fine del quale eravamo convinti di trovare un risultato negativo", che insomma la luce mica è gelosa.
Ma anzichè chiedersi come cazzo fanno ad andare così veloce, anzichè domandarsi di quanto tassare tale eccesso di velocità, questo gruppo di scienziati convoca una conferenza stampa e rivela al mondo la scoperta. La gioiosa scoperta che pone fine al Novecento della fisica quantistica ed impone una riscrittura di tutte le formuline e le paroline.
Ma al mondo delle scienze inesatte va così: costruttori di bombe nucleari e altre macchine della morte, vanno avanti con robettine di fantasia finchè non si stufano e vendono al mondo nuove verità. Assolute e inconfutabili, ma ad interim. Ancora una volta la scienza inganna sè stessa e il mondo con la giustificazione dell'infinitamentepiccolopraticamenteindistinguibile e sticazzi.
Almeno i tuoi aforismi Einstein erano vagamente simpatici!