mercoledì 27 luglio 2011

In morte di Lupo Alberto

Lupo Alberto è il fumetto comico che mai avevi considerato. Forse ti trastullavi da bambino con un unico album a fumetti, rileggendolo in continuazione come usano gli infanti e forse proprio perchè lo rileggevi in cintinuazione ti è venuto a noia questo lupo al gusto puffo e questi animali assortiti giù dai McKenzie.
Succede quindi che nel numero 313 *coff...auto di paperino...coff* ci sia una storia in cui Lupo Alberto tira le cuoia, muore, caput. Il titolo è emblematico: Mors Tua.
C'è il cane Mosè che riceve un fax (fax?!? chiede il brutto anatroccolo) dall'editore in cui si denunciano le scarse vendite, le perdite dovute ad una serie stantia per i lettori. O si cambia o si chiude, ci cancellano! E allora che si fa? Mosè si sistema gli occhiali ed esclama: "Bè quando una serie a fumetti langue...di solito...come prima cosa...si fa morire il protagonista". *Ogni riferimento a fatti, cose, persone, Marvel Comics, è puramente casuale*
E nella vignetta a sinistra eccolo Lupo Alberto giungere, fischiettando ignaro. Dudedum...
Il resto ovviamente ve lo scoprite da sè, in edicola o cercando (invano) le scan. Certo, visto che il TG1 non ha fatto menzione del tragico accadimento, nè ha incolpato gli animali dei McKenzie di qualche strage nel mondo, quindi dovreste arrivarci da soli al lieto fine...

mercoledì 20 luglio 2011

In Germania ci vado con un rotolo di carta igienica

Piccolo sfogo personale. Concedetemelo come mi concedete sempre tutto.
Ci abbiamo fatto una guerra, volendo pure un'altra più tutte quelle nei secoli dei secoli amen addietro. Secoli di Alemanni e Marco Aurelii, di imperatori che si facevano millemila km per ricevere della ferraglia sul capo, secoli di Frusberg, secoli di coalizioni antifrancesi, secoli del Piave mormorava, secoli di operazione Alarico.
Poi abbiamo deciso di non farci più la guerra e di stare sempre più vicini vicini in una grande comunità. "Ciao. Sono l'Inghilterra e sono tre giorni che non bevo Brandy". "Salve a tutti. Sono la Spagna e non bevo Sangria dalle 10 di ieri sera". "Bonjour. Je suis la France et je ne m'incule pas avec une bouteille de Champagne depuis midi". "Buongiorno ich non bevo Lambrusco da ich tipo ich ecco ich".
E stare in una grande comunità implica che per andare in tutti i paesi civilizzati del Vecchio Continente (la Svizzera non è contemplata proprio per questo, mica perchè è neutrale) io non abbia più bisogno del Passaporto. Non fosse altro perchè avere a che fare con la burocrazia bretone, fiamminga, allemagna, castigliana, calabrese è una gran scocciatura: e paga questo e dammi foto senza gli occhiali a raggi x e ritorna tra venti giorni e ritorna tra un mese e ritorna tra un mese due settimane e un cicinino e ritorna tra nove settimane e mezzo e non ci pensiamo più. Perchè tutto il mondo, pardon Europa è paese.
Quindi io posso recarmi in, putacaso, Germania domanimattina senza dover sorbirmi le trafile del 15-18. Non serve forse ne manco la carta d'identità, basta che scrivi nome e cognome, data di nascita dai non facciamo i timidi, sul foglio fina fina fina con il quale ti sei appena carezzato il culo e lo porgi al gentile teutone per poter entrare in Baviera. Salutato dai grugniti di quegli adorabili barra teneri villici.
Tutto questo per dire: cazzo devi andare a fare domani con la carta d'identità all'ufficio anagrafe, eh?

lunedì 11 luglio 2011

Ironman gioca al gioco dei troni

Te lo infila su per il culo senza pudore alcuno. Impunemente. E finisce così come tutto è iniziato: senza un perchè, senza un se e senza un dove. A Nord, a Sud, oltre il Mare Stretto: la fine di Game of Thrones prepara senz'altro a una seconda stagione continuata. Dopotutto lo sapevi che di vera conclusione non si sarebbe trattato, ma almeno un Lannister impiccato te lo potevano mostrare. Uno a caso, così per gradevole sfizio...
Aldilà delle ovvie considerazioni a caldo caldissimo, c'è da dire che quanto la HBO ha cavato fuori da A song of ice and fire di Martin è roba pregevolissima, un grande fantasy come forse non se ne vedevano dai tempi del Signore degli Anelli. Intendo tipo sullo schermo e intendo tipo passare oltre l'Harry Potter prima bimbominkia ora emo e pure la roba per frocetti pipipipopupu di Narnia, perchè qui abbiamo grandi scenari e grandi attori. A partire da Sean Bean, sacrficato troppo presto Boromir nella summenzionata opera tolkeniana e qui senz'altro eccellente nei panni di Ned Stark, lord of Winterfell. E tutto il resto della truppa, mai fuoriposto, grandiosi nel trascinare lo spettatore all'interno di un mondo in cui la lingua fa più male della spada, in cui l'onore talvolta viene interpretato come "fanculo, io me ne vado con una puttana", in cui sono un po' tutti re e alcuni re sono pure mammoni, in cui sono i pezzenti a difendere i confini mica i leghisti (aspetta aspetta...).
Qualcuno ha pure detto che in dieci puntate da un'ora ciascuna non si è riusciti a rispettare interamente i complicati intrecci del primo libro. Può essere, ma lodiamo ugualmente il fatto che ne sia uscita una serie tv piuttosto che un film di 3 ore. Oltretutto la scelta di passare sul piccolo schermo è calzante: la qualità è cinematografica, ma di battaglie campali contro diecimila Huruk-Hai non ce ne sono, non previste o molto probabilmente tagliate. Non servono. del coraggio dei cavalieri non racconta mai nessuno, sono i re, i generali, i ricchi, le regine, le prostitute a raccontare la storia. Anche quelle fantasy.

Quaggiù una recensione più seria non del sottoscritto, ma di uno che almeno prima ha avuto l'acortezza di leggersi i romanzi. Piùggiù una lunga carrellata di foto e "didascalie d'autore" checipiaccionotanto.
Sei mesi o poco più per la seconda stagione...cazzo...

Il Meta-lupo è il simbolo della casata degli Stark. E se cliccate sulle orecchie potete pure sentire la cover al violino della opening della serie. Per dire...

Il trono di spade, nè più nè meno.

Quello dietro sotto le fronde degli alberi si sta scaccolando. Giuro...

Approdo del Re. E concedete a questo poveretto un po' di poesia e romanticherismo

"Un Lannister paga sempre i suoi debiti". Hai fatto tuo il motto.

Poi la fa vedere la patatina. Non temete.