mercoledì 5 dicembre 2012

Parlamentarie LOL

Nemmeno 24 ore. Con un certo acume mediatico, concluse le primarie del Pd, incerte quelle del Pdl, un altro movimento politico si è messo a scegliere direttamente e bottom-up i propri candidati. Giammai il segretario del partito, nemmeno il candidato premier, ma tutti proprio tutti, tutti tutti i parlamentari (Camera+Senato?) che rappresenteranno il Movimento 5 Stelle. Ma quanti sono esattamente? E chi lo sa, tu intanto vota, iscriviti a http://www.beppegrillo.it/parlamentarie.html, vota o sottoponi la tua candidatura.
Le decisioni saranno il frutto di una giuria popolare, seduta sopra le teste dei vipponi dell'Ariston, cui si aggiunge a giuria di X-Factor al gran completo (pure Morgan), il televoto, il telegatto e mi sembra giusto dare parola anche a Topo Gigio.

Appunto nemmeno 24 ore. Beppe Grillo ha dato il via tramite un v-log serio serissimo, ma ieri sera ci ha pensato Crozza ha dare popolarità all'iniziativa "adotta un parlamentare" o cose così. Non ho visto lo sketch dell'altro genovese in diretta, in quanto mi trovavo al cinema (a vedere Detachment, bel film con Adrien Brody professore di liceo), ma un paio di messaggini mi hanno invitato a guardare il video prima di andare a nanna. Per chi non lo avesse visto può cliccare sopra e skippare fino ai minuti conclusivi...

Guardandolo, però, mi è balenato un pensiero. Andiamo a vedere questi candidati, chi sono?, sono davvero così ridicoli?, sono il meglio o il peggio della cittadinanza? Ve ne propongo alcuni, manco a dirlo i più spassosi, corredati da una sorta di pagellino...

Emanuele la Rosa si interessa di "calcolo parallelo e supercomputer", da grande vuole fare il "senatore" e applicare i dettami del Moviemnto 5 Stelle come "una bibbia personale", e per stare in argomento cerca un "salvatore". Intanto, corriiiii che il Sole sta calando...

Carlo Baratta parla via Codec, allega una presentazione in stile necrologio, 6 anni fa era uno "schiavo del sistema" e non capiva "veramente un cazzo". Non esce mai di casa senza la sciarpa. Ringrazia Beppe dovunque sia. Pubblicamente.


Patrizio Carlini ha (veramente abbiamo ndmoglieElena) 3 figli, gli stessi che lo hanno costretto ad alzare il sedere dal divano. Ha deciso che non si siederà mai più su quel divano. Cerca poltrona...


Renzo Mercanti raccoglie firme da un buon lustro. Nonostante il callo alla mano ambisce a riscrivere la Costituzione. Nell'attesa colleziona scatoline sulle mensole della cucina.


Giuseppe Raspa (the best) incarna l'Unità d'Italia, ha origini siculo-baresi-eddaipureastigiane, era tecnico geologico e si occupava di prevenzione primaria qualunque cosa voglia dire, è ostinato ed è convinto che "la democrazia si partecipa". Stava per dire che il PIL è una stronzata...


Tutte le altre (e quelle che verranno) le trovate a questo indirizzo. Inclusa quella di Matteo, un sindaco di Firenze.

lunedì 3 dicembre 2012

Lo sP(D)illatore

Il giorno dopo tutto sembra più calmo. Si possono rinnovare i propositi di unità e fratellanza nel partito (tranne l'uno redidivivo). Si può spillare la birra insieme ai volontari e il canidato premier in pectore può gustarsela finalmente non da solo. Si può addirittura far finta che non sia successo niente.
Io dico che non è così.
Per qualche bizzarro motivo, o meglio qualche insospettabile miracolo comunicativo, le primarie del Pd sono state un successo. I numeri probabilmente rivederanno l'entusiasmo e attesteranno la partecipazione a qualche migliaio sotto i precedenti appuntamenti del controsinistra (#csx), ma dalla mia percezione di osservatore esterno e poco interessato sono state un gran momento in vista delle delicaterrime Nazionali 2013. Argh!
Sono state un momento di fervida partecipazione, che ha coinvolto in primis gli iscritti del partito e poi i c.d. partecipanti, quelli che il 2 euro nelle casse moscovite lo hanno depositato volentieri (#leprimariecostano), ma anche quelli che che se lo son tenuti stretto, non ci hanno preso manco il caffè e hanno seguito l'estenuante tam tam mediatico con le babbucce sul divano simulando spasmi al primo turno, giustificandosi al secondo turne e respingendosi per soggettiva presa di posizione del volontario (#i2eurovannoalpartito).


La bagarre mediatica è stata merito non della sicumera del vincitore sicuro sicuro, ma dello sfidante cattivo. Il sindachì partiva svantaggiato, ma sapeva di avere una e una sola occasione per emergere a livello partitico e non fare il sindachì di "una piccola città" (cit.) a vita. Perchè a quelli appena provano a spiccare il balzo gli si tarpano le ali (#chiamparinodocet). Ha saputo smuovere l'elttorato solitamente assopito dietro modelli da sigaro in bocca, toppe un po' ovunque sulla giacca e birrino in isolamento, attivando grossomodo quella contrapposzione tentata da Santorum questa primavera  nella terra dei fast food (#big mcsx). Per alcuni (eccolo!) era il giovincello spavaldo piacente che difatto piaceva alle nonne (sue), al padre (il suo) e a qualche altro parente (#almenolamoglie?), per altri il nemico, il berluscoide ok il prezzo è giusto attento che porta gli amici con manganello e olio di ricino. Oh, perchè il pericolo c'era (se_se.waw).
Certo le ironie del momento, del vendesi camper all'a e adesso...che farà?, oggidì dovrebbero lasciare il posto a: cosa potrà fare per il partito dopodomani? Sarà il frankenstein da tenere sigillato a vita? Sarà il franceschini del...si vabbè, noi facciam politica, tu fai un bel castello coi Duplo? Sarà tutt'al più lo sfidante perfetto delle prossime 10 primarie, quello che comunque non può vincere, ma acciderbolina se compatta contro?
O sarà una voce originale, forse pure propositiva, da mettere in Parlamento dal prossimo Maggio? (anche se ancora non si sa come li metteranno...mettermo!).
Insomma si spera che da tutto ciò rimarrà qualcosa, qualche morale, qualche insegnamento (#ohnonsiamquiacantarcomelecicale).

Si spera che tali primarie siano anche le ultime sul suolo italico. E che l'altro schieramento trovi un modo molto più sicuro per selelzionare colui che li porterà al tracollo.
E non è perchè quaggiù sembrano un aborracciata in confronto a quelle iuessei (che non capisco cosa abbiano di più istituzionalizzato delle nostre: forse l'affitto della palestra della contea?), ma perchè non si capisce secondo quale principio il corpo elettorale tutto sia invitato a selezionare il candidato di una parte politica. Metti caso che lo faccia anche con l'altra, e poi cosa fa rivota un'altra volta all'appuntamento ufficiale? Ok che l'italiano medio mettere quella x sulla scheda giallognola piace, ma temo che seguendo questo ragionamento si stia un po' esagerando. E sopratutto sovrastimando un compito che da che mondo è mondo è sempre stato svolto in seno ai congressi dei singoli partiti, dove le correntine e i giochetti formali alla fine si accordavano sull'uomo della provvidenza. Che non lo era fino a un secondo prima, ma come racconta 1984 il passato può essere riscritto #ogniqualvoltachesivuole.
Insomma i partiti dicono che i cittadini fremono dalla voglia di partecipare direttamente, i cittadini dicono che con la politica di questi partiti proprio non vogliono averci a che fare. Chi ha ragione?, non è la domanda da porre. Quella giusta è: chi cederà all'altro per primo? Io temo di sapere già la risposta. E non mi piace...

sabato 17 novembre 2012

Mai dire Noaro

...ovvero commentatori ingarbugliati.

Per caso o per necessità sono giorni in cui la nostalgia ritorna ai tempi domenicali di Mai dire Gol, quando la cena era a base di wurstel o di té caldo (ovvero la cuoca non aveva voglia di stare ai fornelli) e i risultati calcistici del pomeriggio si conoscevano tra una stronzata e l'altra della Gialappa's. Almeno se si prestava molta attenzione...
Serate di avvenenti bionde, un po' meno avvenenti con accenti terribili (beh domenica oggi c'è la Lagerback, quindi non è che sia cambiato molto), semi-giovani col parrucchino costano, vecchi perculati a sufficienza (mai capito chi fossero quei due e voglio tenermi la suspense).

Ma non voglio rubare  ulteriore spazio alla chicca odierna, un fragrante montaggio del telecronista anni novanta vicentino Noaro. Il video è must see, per riscaldarsi comunque ci sono due perle videotrascritte.

"Ricordo che comunque quella di un arrivo a pari punti non è un'ipotesi da scartare, anche se trattandosi di un'ipotesi è solo una eventualità come dire ipotetica appunto e quindi in fondo comunque ancora possibile anche se poco probabile ma potrebbe anche essere che si possa pure arrivare a pari punti"
"Devo dire che ad alcuni ex giocatori diventati ora opininisti di tv, spesse volte fanno ridere, dovrebbero fargli anche la prova del palloncino per le cazzate che dicono. Come del resto anche ad alcuni colleghi della carta stampata.
Voglio considerare comunque a questo punto chiusa la polemica tra me e il sottocritto"


P.S. Sia mai che nei prossimi giorni riesca pure a trovare il video di quel pattinatore olimpionico che vinse la medaglia d'oro per defezioni dei contendenti. Come diamine si chiamava?

domenica 9 settembre 2012

Brave: quei ribelli (non comunisti) della Pixar

Finalmente una nuova puntata dei Pixar files. E lasciatemelo dire: era proprio ora. Dopo il trittico tutto nuovo Ratatouille-Wall E-UP sono seguiti due seguiti (beccatevi il gioco di parole tié): il buonoforseottimo Toy Story 3 e quel Cars 2 che prima o poi si vedrá. Insomma Brave lo aspettavo al varco per tutta una serie di motivo. E lo voglio scrivere prima di lanciarmi nella pappardella la sommatorio pregi - difetti da risultato positivo, anche se per lo sconforto di qualcuno sono andato a naso e non ho certo soppesato numericamente i due aspetti.
Suvvia. Brave é il primo film Pixar in cui la mano femminile é presente e certificata dalla presenza di Brenda Chapman (che però non ha visto la fine del processo di lavorazione). Il legame madre/figlia domina la sceneggiatura interamente, vive di momenti di rara naturalezza propri di ogni adolescenza e sfocia in una finale - bando alla virilitá - da lacrimoni. Tutto il resto é grasso che cola e per giunta di ben poco valore/spessore; eppure Pixar ci ha sempre abituati ad una maniacale cura al dettaglio. E mentre invoco a voce baritonale uno spin off per i tre gemellini, mi dispiaccio per il minimo spazio dato ai tre Lord vichinghi, per la banalitá del ruolo della strega intagliatrice (é proprio cattiva o solo smemorata?), per il sempiterno colorito da imbecille del padre-regnante (che invece ha una profondità d'animo pari a quella della madre).
Brave in ogni caso vince la scommessa fatta a suo tempo da Pixar: toni cupi, una trama con luci e ombre, un mondo magico (ma il tono é un blando miyazaki), tanti tantissimi alberi e quel fare medievale. Nessun altro film Pixar aveva cercato di approfondire in maniera così profonda il rapporto tra due personaggi, portando addirittura alla commozione su un finale che trasmette le stesse emozioni dell'inceneritore di Toy Story 3 anche se a onor del vero in Brave è tutto più telefonato. Purtroppo le tante sfaccettature che compongono il legame madre-figlia, la grande serietà di fondo e udite udite la non linearità dell'evoluzione, portano necessariamente con sè uno svilimento di tutti gli altri personaggi per incontrare una platea anche giovanissima. Ma è certo che gli infanti dall'ultima fatica Pixar difficilmente potranno trovare edificante la morale servita a fine pellicola, che invece parlerà e molto a quanti attraversano ora l'adolescenza e perchè no la gioventù; d'altra parte si troveranno coinvolti non poco anche i genitori che sapranno capire la ribellione della figlia ma anche l'amorevole tenacia della madre.

La scommessa di qui sopra verteva principalmente sul recuperare il bagaglio fiabesco avventuroso delle principesse Disney e renderlo in un prodotto d'animazione di maggior cupezze e dalla trama più arzigogolato. Poi qualcuno degli sceneggiatori se ne è uscito dicendo: vabbè ma così è troppo semplice, ci vorrebbe una capigliatura della principessa Merida composta da ricci vaporosi che hanno una vita propria esattamente come i ballonzolamenti del videogioco Dead or Alive. Che sfida! rendere la chioma realistica nel movimento eppure espressiva di per sè in bellisima simbiosi con gli occhi azzurri della protagonista e le movenze buffe di lei e del resto del cast digitale.
La colonna sonora riflette inevitabilmente di influenze celtiche (eccolo a briglia sciolta), che nei miei confronti sono sempre più che ben accette. Dispiace purtroppo che la versione italiana traduca due delle tre canzoni cantate del film e le assegni al solito prodotto di Amici/X-factor, in questo caso la rossa (toh va...) Noemi. Vabbè, ascoltatevi le originali di Touch the Sky e poi l'altrettanto evocativa Into the open air, entrambe rifacentesi al desiderio di libertà e indipendenza così ardentemente bramato dalla principessa Merida. Se poi volete cullarvi nel mood celtico del film le due ninna nanne Noble Maiden FairTha Mo Ghaol Air Aird A' Chuain qualsiasicosavogliadire sono più che indicate.
Post Scriptum: purtroppo dei corti che sono soliti aprire i film Pixar si parla sempre in chiusura o in minuscoli box. La Luna di Enrico Casarosa che apre Brave è un genuino attacco d'arte. Nella storia dei corti Pixar probabilmente si è visto qualcosa di migliore e più ritmato, ma l'immagine finale di stupore che fa tanto Baricco e il rapporto tra padre e nonno valgono da soli la visione. Un altro pezzo artistico Pixar che lascia il segno, anche se me lo aspettavo più graffiante.

venerdì 31 agosto 2012

Il test di Cioè sui First Person Shooter


Come al solito questo post arriva fuori tempo massimo. Giurin giuretta che era in preparazione da almeno questa primavera in previsione per questa estate, quando potevate stampare il test pieghevoletascabile proprio qui sotto e discorrere di FPS e Call of Duty col vicino d'ombrellone.
Perchè per uno sparatutto che macina pentolate di copie ci sta sempre il vecchiaccio vicino d'ombrellone con le calze a Ferragosto come nel film di Verdone. L'immancabile vecchiaccio che si è sciroppato tutti i Call of Duty dal primo che non si era sciroppato nessuno all'ultimo che si sono sciroppati tutti ivi incluso il vecchiaccio.
Contorto? Veloce, regia sia mostrata la prima infografica...


Ah le infografiche o se ci sono le date pure timeline. Robe esplicative e sintetiche al massimo che gli americani adorano, così come adorano gli shooter in prima persona.
Ma si proceda. Beccatevi quindi il summenzionato test sul Call of Duty, una roba abbastanza simpatica che ho sgraffignato alla redazione di Game Informer. Si seguono le freccine e si arriva senza nemmeno fare le somme ad un profilo ideale, esattamente come il test "ho tradito il mio ragazzo con il nonno di mio cugino...sono ancora vergine?".

 

La risposta in qualunque caso a qualsiasi domanda vi stiate ponendo è NO!!

sabato 23 giugno 2012

Il caso Lusi: un esempio di log-rolling?

Mercoledì 20 Giugno il Senato ha espresso parere favorevole circa l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'onorevole Lusi, che da un paio di giorni trascorre il proprio tempo nel carcere di Rebibbia in attesa dell'interrogatorio e di una probabile condanna avendo sottratto milioni di euro dalla cassa della Margherita.
Il voto in Senato è di per sé trasparente, conferma il parere espresso dalla Giunta per le elezioni, passato a larga maggioranza e legittimo nel scaricare le colpe su un parlamentare sul quale pendono accuse gravissime. Tuttavia il voto in esame è interessante per almeno tre ragioni:
- si tratta della prima volta che per un senatore passa l'autorizzazione a procedere (innumerevoli le volte di un deputato)
- è la prima autorizzazione a procedere votata con scrutinio palese
- la condotta del PDL conferma il suo essere un "partito anarchico" (come ha scritto più volte Ferrara sul Foglio): anche in questo caso il PDL non ha votato in maniera compatta, ma ci sono stati alcuni dissidenti che si staccati dalla linea del partito (es. Marcello Pera)
Utilizzando alcuni strumenti basilari dell'analisi politica si può meglio spiegare il risultato del voto.

 
Lusi ha cercato invano fino all'ultimo di ottenere il sostegno necessario per evitare la propria incarcerazione, consegnando agli altri senatori un memoriale di 400 pagine, ma sopratutto  si è mobilitando affinchè il voto si rivolgesse a proprio favore. Sconfessato dal PD, Lusi si era rifugiato nel gruppo misto e da lì si era avvicinato al PDL, a suo avviso ultima speranza. Grazie alle firme di alcuni senatori del partito di Berlusconi Lusi si apprestava ad indire la votazione a scrutinio segreto, non voluta da PD (Bersani e Finocchiaro): il Regolamento del Senato fissa a 20 il numero di senatori le cui firme sono in grado di indire il voto segreto, tale quota è stata solo scalfita e pertanto la votazione è avvenuta in maniera palese. E' una novità dal momento che dopo il 1988 si è sempre votato a scrutinio segreto in materia di questioni morali e sulle persone.
Per accattivarsi il PDL e sperare nell'empatia della "casta", Lusi ha quindi votato (insieme al sodale Alberto Tedesco) nella mattina un no al progetto di legge costituzionale circa la diminuzione del numero dei parlamentari in cambio del voto contrario del PDL alla sua incarcerazione nel pomeriggio. Si tratta in breve di un dispari e disperato log-rolling, lo scambio di voti tra due fazioni al fine di costituire una maggioranza che possa votare entrambe le mozioni tali da garantire un'utilità positiva per entrambi. In breve la formula può essere: "voteremo ora la tua proposta, se più tardi tu voti la nostra".


Il giorno 20 Giugno in Senato erano presenti in 195 (su 315), la cui maggioranza semplice è di 98. Quasi tutte le forze politiche si sono espresse a favore dell'autorizzazione a procedere, mentre le dichiarazioni di voto del PDL sono state le ultime e quelle in grado di fare chiarezza sul risultato finale

Senatori presenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195
Senatori votanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
Maggioranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
Favorevoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
Contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

Dei 195 presenti hanno votato in 169, quindi la maggioranza semplice era di 89. Poichè il PDL (i 26 membri che hanno seguito la linea partitica) ha preferito uscire dall'aula e non partecipare al voto (in Senato le astensioni si sommano a quelle dei favorevoli). In verità tra i 26 che hanno abbandonato l'Aula c'è anche Rutelli, ma per semplicità consideriamoli tutti del PDL in quanto buona parte di essi milita proprio in questo partito.
La tabella sottostante mostra i possibili risultati della votazione nel caso in cui una componente del PDL si fosse astenuta (come effettivamente è successo) e nel caso in cui il PDL avesse partecipato al voto negando l'autorizzazione a procedere verso Lusi (portando avanti il log-rolling mattutino).
Qualora il PDL avesse votato contro i suoi voti non sarebbero stati comunque determinanti e molto semplicemente l'incarcerazione di Lusi non avrebbe potuto prolungare il log-rolling continuando l'opposizione al progetto di legge di riduzione del numero dei deputati. D'altra parte la componente attorno a Lusi è esigua (i 13 contrari hanno votato in questo modo per le ragioni più svariate) e quindi il PDL non aveva alcun interesse ad inglobarlo all'interno delle proprie fila. Il momento particolare in cui all'interno del Parlamento si verifica una "larga coalizione" è tale da mettere da parte alcune logiche tipicamente parlamentari, come ad esempio quella importantissima del numero di membri a favore di questo o quel gruppo.
Lo scarso interesse mostrato dal PDL nei confronti della promessa di log-rolling è schematizzabile attraverso il confronto dell'ordinamento di preferenze di PDL, PD, Lusi.
Detta x la preferenza attorno alla riforma costituzionale semi-presidenziale, y la preferenza intorno alla riduzione del numero dei parlamentari e z la preferenzaattorno alla negazione dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Lusi:


Lusi giustamente vuole salvare sé stesso anzitutto, quindi mantenere un legame con il PDL (dopo l'espulsione dal PD) che potrebbe garantirgli la rielezione nel 2013 e infine ridurre il numero dei deputati; il PD ha in cima alla propria agenda la riduzione del numero dei deputati che potrebbe favorire un incremento nei sondaggi pre-elettorali e conquistare i voti necessari alla vittoria nelle prossime elezioni, quindi approvare la riforma semi-presideziale tanto gradita al PDL in fede al sentimento di responsabilità richiesto dal governo Monti e dalla volontà insieme al PDL di uscirne puliti politicamente dai tagli  e tasse dell'attuale esecutivo e praticamente nullo è il desiderio di salvare colui che ha sottratto innumerevoli quattrini dalle casse di una formazione poi confluita nel PD; infine il PDL ha molto interesse a riformare la Costituzione in senso semi-presidenziale, relativo interesse a mantenere la coalizione con il PD così da "lavarsi le mani" circa i tagli del governo Monti e in ultima istanza salvare Lusi per i motivi sopra detti (esiguo apporto numerico).

mercoledì 13 giugno 2012

La ragazza delle vertigini

E' giunto il momento. Dopo aver trascorso gli anni più recenti a leggere ringraziamenti di professori che ringraziavano (sempre gli stessi) professori, marchettari di un circolo elitario esteso a una nicchia che non se la fila proprio nessuno...dicevo, dopo aver letto ringraziamenti a sproposito anche il tuo umile nome compare come fonte d'ispirazione (questa è grave, eh!) all'appendice de La Piccola Equilibrista, di Stefano Vignati, 0111 Edizioni, 2011 (La ragazza delle vertigini è solo il titolo che ho dato al romanzo prima che riuscissi ad impararne la titolazione).
C'è di più: il mio ego è pure inserito a forza in un personaggio secondario del romanzo, un vecchiaccio smagrito e pure stronzo che non mi rappresenta per niente. O forse sì?

Ma non c'è autopromozione che tenga, dato che il merito di questo racconto va tutto al suo autore, ggiovane giurista (questa è una promozione, eh!), che c'ha pure un blog ben più serio delle quattro strimpellate a queste latitudini, divoratore da tempo immemore di letteratura dell'orrore, del mistero, dell'occulto e tutte quelle cose che io non mi azzarderò mai a leggere. Dopo un paio di antologie di racconti si è buttato nel confezionamento di un 200 pagine a tema noir (recita la copertina), ma in realtà è un pastiche di giallo, di thriller, di horror, di soprannaturale etuttequellecosecheiononmiazzarderòmaialeggere.
E invece l'ho fatto ben volentieri e non posso che consigliarlo a qualsiasi distratto lettore capitato quaggiù: se vi piace il genere, La Piccola Equilibrista offre un raro equilibrio (ehr...) di grazia e cupezza, roselline e fango e molta molta morte manco fosse un Resident Evil.
La trama la scoppiazzo dalla quarta di copertina e ci aggiungo qualche nota a muzzo. 
Alessia è un’orfana capace di camminare in equilibrio sui fili del telefono e di infilarsi nei sogni altrui. E a Nathaniel, titolare di un Circo, questa dote non può che ingolosire (cioè la prima, quella di acrobata/equilibrista/sprezzante delle vertigini). Quando parte per rapirla si aspetta un’adolescente impaurita.
Niente di più sbagliato. Si trova una...
In un paesello di montagna che diventa un cupo labirinto di fughe e paure, di fronte a una bambina che si rivela essere tutt’altro di quanto pensassero, Nathaniel e il suo gruppo si trovano invischiati in una caccia senza tregua.
E parliamone di questo fantomatico gruppo: oltre al boss circense che mi ricorda troppissimo il Fagin di Oliver Twist salvo essere uno smanettone di prima categoria tra file .exe, gps e .avi, troviamo il suo braccio destro Toretto che immagino palestratissimo quanto Vin Diesel (appunto) e scemo quanto barbone ubriaco alle quattro di mattina, e due killer professionistici. Una (Cordelia) bellissima e abbastanza zoccola (dai, va ammesso) con diciamo più di un asso nella manica, un altro (Vincent) imperscrutabile e dannatamente spietato sembra il killer di Posizioni di Tiro di Tardi.
Voi non ve ne siete accorti ma è partita la recensione del romanzo. Che continua segnalandone i punti di forza: ovvero la scrittura semplicemente perfetta, non c'è una parola fuori posto e le immagini spesso drammatiche sono rese in maniera vivace ben oltre l'usuale "come un pugno nello stomaco"; la linee di dialogo scorrono via, ma è la componente descrittiva che la fa da padrone prendendosi spazi molto ampi. L'intento è talvolta didascalico, il fluire logico delle scelte--->conseguenze, cause--->accadimenti scivola via sulla carta esattamente come (immagino) nella mente dell'autore che vive l'avventura dei quattro personaggi compartecipando ai loro sentimenti e al loro dramma che si rende evidente di capitolo in capitolo.
Forse, però, questo grande rigore descrittivo e perizia narrativa smussano quella componente onirica incarnata da Alessia che non sembra mai conquistarsi il proprio spazio e nel finale è risolta in un'ambivalenza scontata e di scarso effetto. E' bene rendere conto in tempo reale di quello che frulla nella mente assolutamente normale© dei quattro protagonisti, ma perchè spezzare le ali a momenti più favoleggiati e soprannaturali specie perchè la verità finale non è completamente razionale?
Sui protagonisti mi permetto un'ultima critica. Cordelia, la giovane ragazza, vanta notevoli incisi (chiamiomole pure parentesi narrative) circa la sua vita passata, il suo background come direbbero gli indiani d'america, in parte funzionale a delineare la sua prospettiva sugli eventi, in parte funzionale a tondeggiare la sua figura fragile eppure coraggiosa; ma gli altri tre? Perchè non indagare il passato anche di Vincent (da dove viene questa sua spietatezza? E la sua reputazione di killer professionistico? Perchè adora visceralmente la sua pistoletta? Non si commuove ad ammazzare la gente?) e di Toretto (a quando la prima sigaretta? la prima canna? la prima sbronza? no vabbè, forse questi particolari non interessano)?
Urge uno spin off si direbbe...
Aldilà di un inizio poco graffiante e di certi capitoli meno brillanti di altri, La Piccola Equilibrista è un ottimo romanzo horror/thriller, originale in certe scelte stilistiche, con un colpo di scena (e mezzo) convincente. Consigliato!

Viene 15 euro alla cassa, ma io posso farvi uno sconticino e forse forse regalarvi un paio di audiolibri!
Qui sotto la copertina: se cliccate su di essa succede qualcosa di magico!


P.S. Mi riprendo un attimo lo spazio che mi compete per un appunto finale. Ho scoperto leggendo questo libro di quanto ormai sia insofferente alla lettura di qualcosa di più lungo di dieci pagine. Forse è colpa della mole di letteratura universitaria, forse non è propriamente il mio geenere, ma impiegare due mesi per leggere le duecento pagine de La Piccola Equilibrista è forse eccessivo specie perchè molte volte ho preferito spendere il mio tempo libero giocando un po', guardando un film o una puntata di un serial, una partita sportiva...
E' normale che ci siano un sacco di cose che attirano la mia attenzione, ma l'idea di leggere interamente un libro proprio mi annoia?

domenica 3 giugno 2012

Viva la f...amiglia!


Si è ultimato da poche ore la messa-evento al parco di Bresso che ha concluso il VII Incontro delle Famiglie con un milioncino (forse due) di persone alla presenza del Papa Benedetto XVI. Posso dire per una volta: io c'ero. Tacerò sulla sveglia presto prestissimo e sul crodino stappato a mò di colazione, ma prima di ripercorrere i goliardici momenti salienti (che alla fine era sopratutto una festa) voglio solo ricordare due momenti della liturgia particolarmente apprezzati: i dovuti ma sentiti pensieri e preghiere rivolte ai colpiti dal terremoto (veniale il messaggio finale circa la donazione delle offerte caritatevoli ricevuti in questi giorni, ma altrimenti le malelingue non si sarebbero chetate) e la vicinanza a quanti "pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione [...] Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica [...] Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza".
E ora via con la top 5 più bonus finale!

5) Il settore 32 ospitava una variopinta famiglia (più d'una?) d'origine sudamericana. Gente che il ballo ce l'hanno nel sangue: e difatto senza un goccio di alcool nel corpo e incuranti dell'ora presto (8.30...minuto più minuto meno) intonavano spagnoleggianti canti e melodie. Versetto d'oro va al "Evviva evviva la f [pausa catartica] amilia", coreografia d'oro va alla montagna che sale e sale sfiorando le dita delle due mani.
4) L'arrivo di Benedetto XVI rapisce con il suo duplice giretto sulla Papamobile avanti-indree lo sguardo dei convenuti, ma qualche avveduto non può notare sul maxischermo il gesto furtivo di un cardinale che estrae dal taschino (?) della tunica un iPhone e scatta una foto ai colleghi lì dirimpetto con lo sfondo del milioncino di cui sopra. Sembra difficile recuperare lo scatto ripreso in mondovisione, ma questa webduepuntozerosità ci piace assai...
3) Cerchiamo di capirlo il cardinale Ennio Antonelli. Rispetto al buon Angelo Scola o allo stesso Ratzinger, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia non ha molte occasioni per interagire con il pubblico. Il breve mi raccomando ringraziamento al termine della liturgia diventa un lungo elenco di buoni propositi e saluti in tutte le direzioni: ogni passaggio è stato sottolineato con applausi/ovazioni da parte dell'assemblea/moltitudine. E il signorino sembrava pure gustarsi questo tira e molla, questo giochino che protraeva il suo momento di gloria sospirato per tutto il passato quinquennio.
2) Al termine della prima lettura (un passo del Deuteronomio incentrato sulla figura di Mosé) letta in inglese, per recitare il salmo è salito un giovincello grassoccio dalla voce angelica. Dall'alto della sua ottennità s'è messo a discettare al modo degli antichi di giustizia, creazione, amore sorpassando l'emozione iniziale e lasciando risuonare mellifluamente la bellina voce bianca.
1) Prima posizione per altri deliziosi signorini seduti dalle parti del sottoscritto. Seduti è proprio la parola corretta. Ora chiunque sa che una messa la si recita parte in piedi parte seduti, che ci sono momenti precisi in cui raggiungere la stazione eretta e altri in cui crogiolare il proprio fondoschiena sulla panca: un piccolo capannello di gente ha deciso di sostare proprio davanti a uno dei maxischermi predisposti, sollevando le critiche prima, rimostranze poi di due isolatissimi "fedeli" che di contro volevano godersi la celebrazione svaccati come fossero al cinema. Si è partiti con insulti randomici alla terza età, che non dovrebbe venire a simili raduni visto che c'ha l'anzianità, per poi proseguire con attacchi mirati stile kamikaze e infine approdare alla summa totale "vi odiano tutti". Cosa non veritiera, semmai il contrario visto che quasi nessuno tollerava simili insulti a voleva mantenersi eretto. Sarebbe stata una risposta grandiosa se quest'ultimi si fossero girati e avrebbero pronunciato la fatidica frase "sto cazzo che ci sediamo" con tanto di gestaccio in memoria della mitica Degeneration X!

Miiiiiimmmmoooooo

 Tempo clemente

Appena uscito dai gabinetti chimici...

Chi è costui?

Bonus track. Non appartiene ahinoi agli avvenimenti di stamane, ma il sindaco Pisapia che saluta Venerdì il Papa ricordando la comune visione in gioventù del Commissario Rex è assolutamente da vedere!

venerdì 25 maggio 2012

Sakurai, Miyamoto e Iwata disegnano (male) Kirby

Questa è una chicca non da poco, specie per chi è tanto fan di Kirby, l'eroincino videoludico rosa tanto confettoso, quanto brutto stronzo mi ingoia tutti i sottoposti [cit. Kind Dedede].
Ora quest'anno cadono i venti anni del franchise, nato su Game Boy che quasi quasi dissotterro la cartuccia e ci faccio una partita, ma il colorito da Barbie lo ha assunto solo con l'approdo su NES per ovvie migliorie cromatiche rispetto al monolite indistruttibile monocromatico portatile.
Per festeggiare nel 2012 ci dovrebbe essere una simpatica collection che chissà se arriverà, chissà se...

Preludio a parte, il contributo odierno è un'immagine scansionata dalla guida strategica di Kirby's Adventure (appunto il capitolo "colorato") anno di grazia 1993, la cui carta non poteva che essere del colore del sedere dei tre porcellini. A tre omini di punta Nintendo è stato chiesto di disegnare il personaggino asessuato come meglio potevano: (da sinistra a destra) e Sakurai (paparino di Kirby appunto, poi in futuro uomo-Super Smash Bros) gli appiccica unespressione stupita/sognante/drogata e una scintillante bacchetta magica; Miyamoto (uomo Mario, Zelda, Pikmin, Starfox, adesso non fa più un cazzo ma indossa gilet terribili: bel modo di organizzare il prepensionamento) lo fa zampare e gli fa stringere nelle mani chenonha due bei ventagli di cui uno con il logo HAL (lo studio di Sakurai); Iwata (uomo HAL e ora Presidentissimo di Nintendo) lo disegna in maniera terribile cogliendo solo la forma da palla. Non è un caso che quest'ultimo siano stati assegnati ruoli dirigenziali e gli altri due siano rimasti ai posti di creativ, nonostante i sorrisi da ebeti.


A.A.A. ulteriori sinonimi/espressioni analoghe a "rosa" cercansi

domenica 20 maggio 2012

L'angolo di Don Emilio

Ovvero post velocissimo che è ora di scolare la pasta. Elenco (dicono falso...ma vabbè, l'astrazione è dalla nostra e la verosimiglianza pure) di alcuni avvisi affissi sulla bacheca parrocchiale o sul giornalino della stessa, spero vivamente non letti al termine della Messa domenicale.
Da leggersi uno dopo l'altro, come le ciliege (una tira l'altra...tira più un...), e accogliere il termine di ciascun "avviso" con un olé o una sonora pernacchia a seconda del vostro credo.
Mi permetto solo di scrivere le tre che mi hanno piegato in due come si suol dire...

"Il gruppo di recupero della fiducia in sé stessi si riunisce Giovedì sera alle 7. Per cortesia usate la porta sul retro." #comedrogati

"Care signore, non dimenticate la vendita di beneficienza! E' un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa.
Portate i vostri mariti." #perchèingombrano? #perchèinutili?

"Il costo per la partecipazione al convegno preghiera e digiuno è comprensivo dei pasti" #venitegiàmangiati

domenica 1 aprile 2012

Inn-ova

Si tratta di un Sabato sera, nel borgo natio dal quale mi sono prontamente staccato (disgustato?) in concomitanza con la liberazione dal fardelloso cordone ombelicale. Erano più o meno vent'anni fa: l'URSS c'era ancora, i Pokèmon nono e cose così.
A Tradate perchè? Beh, per il [momento serietà] convegno su startup e dintorni dal titolo Innova, organizzato dai Giovani Democratici [/momento serietà] comunistiradicalchic [momento serietà] della Provincia di Varese. Un sunto degli argomenti lo trovate a questo indirizzo [/momento serietà] ma se insomma ve lo siete persi forse a manifestazione conclusa ve ne fregherà poco, pochino, nulla.
Punti a favore sono state le notevoli fette di pizza che un figuro bassetto che tiene i soldi mi ha genuinamente passato. A un certo punto ha pure sbottato di essere trattato come schiavo, ma insomma l'ho già detto che era un covo piratesco di comunistiradicalchic?


Ah buone le pizze, simpatico il vecchio dal capigliatura bianca e fluente che in verità pareva capirci poco di social calendar, fundraising, followers appipparappopopo e non dimentichiamo chi si è occupato di issare camera e treppiede per garantire un live streaming della serata. Sarà riuscita questa opera fantasmagorica di chi il Sabato sera se ne stavano a casina (!), davanti allo schermo del computer (!!) e seguire qualche borioso maccaro (!!!).
Seguono alcuni miei commenti in uno scambio ante-web 2.0 con il noto pizzaiolo particolarmente ben disposto nei miei confronti. D'altronde tengo momentaneamente una cosa a lui cara con la copertina viola...

Ah, le foto a corredo dell'articolo sono state cortesemente fornite da Twiiter. Ecco perchè la loro definizione fa così cagare!!

Commento a caldo appena arrivato nell'udire un relatore usare termini troppo novveccenteschi e pisapieschi: Perchè parla di paradigmi, sovrastruttura e rivoluzione? E perchè qui tutti hanno il Mac?
L'interlocutore con le mani in pasta (della pizza) non ribatte, anzi rilancia: Ah ah ah ! Perchè sarà un giovane imprenditore Leninista che vedeva in steve job il suo nuovo profeta!
Magari ha ideato lui la campagna pubblicitaria di Faruk
Il secondo relatore presenta il neologismo della serata, Smappo, ovvero un social calendaring: Di al signor Cipollini che l'italiano ha altre parole oltre a figo, quindi non è tenuto a rimpiazzarle con termini inglesi! 
Qui invece lo giustifica: Ih ih!! Doveva farsi pubblicità  visto che ci ha offerto gratis il servizio x l'evento :-)
Mio commento sul successivo intervento, commento non pervenuto: Fubles=Football Manager