mercoledì 9 novembre 2011

Inferno sulle rotaie

Scritto in altri lidi, ma visto il fiume di caratteri mi pare doveroso segnalarlo al mondo. Corsivato il giudizio personale da westernofilo del primo episodio di Hell on Wheels, la nuova serie AMC (Mad Men, The Walking Dead) partita negli USA la scorsa Domenica. Il giudizio è comunque positivo, anche se...
Ocho agli spoiler!!


Responso positivo per me alla visione del pilota di Hell on Wheels.
Capisco che come serial stanca, che i personaggi sono caratterizzati malamente e interpretati da cani. A parte il magnate delle ferrovie (il monologo finale è davvero interessante) il resto è sottotono, ivi incluso il protagonista che sembra un santone, quando in realtà si vede lontano un miglio che è ricavato dal John Marston di Red Dead Redemption (tra l'altro il viaggio in treno iniziale con tanto di discorso religioso è preso di peso da RDR), solo che il character Rockstar era più affascinante perchè più complessato; il genere western non ha mai digerito i buoni buonissimi. Anche chi agiva per il bene o per alti ideali era un bruto in battaglia e uccideva senza pietà!
Come patito di western lo trovo davvero valido. C'è il tema schiavista che raramente è stato sviscerato dalla cinematografia, perchè prima della Guerra Civile schiavi a Ovest non ce n'erano e dopo la guerra civile puff si sono dati per scomparsi, cosa praticamente non vera (o comunque i negri erano liberi, ma trattati come schiavi): si va a scalfire il tipico buonismo americano e la cosa ci sta divinamente nel setting western, post-fordiano. Poi non male l'ambizione dell'imprenditore e del sogno di costruire l'America come grande potenza, asse portante della politica estera di fine '800. La ferrovia è un'opera che segnò il West, più di quanto si possa immaginare, consuma il territorio e l'anarchia dell'ovest, eppure come notano gli esploratori di Hell on Wheels il progresso è inevitabile e va accettato.
Terzo, gli indiani. Francamente i western americani in cui la figura dell'indiano è stata rivalutata in positivo non mi hanno mai convinto, specie Balla coi lupi. Dopotutto i vari trattati non hanno fatto altro che limitare il territorio di caccia delle nazioni indiane, quindi è giusto che si incazzino e considerino ogni bianco un possibile usurpatore.
Glissando sulle musiche ridicole e prive di alcuna significatività, posso dire che seguirò il resto della serie (mi pare di 7 episodi in tutto), sperando che la natura un po' noiosetta sia propria del pilot e che le rivelazioni finali possano dare avvio ad una fase più action in cui il protagonista diventa più rude e meno angioletto.

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