lunedì 11 luglio 2011

Ironman gioca al gioco dei troni

Te lo infila su per il culo senza pudore alcuno. Impunemente. E finisce così come tutto è iniziato: senza un perchè, senza un se e senza un dove. A Nord, a Sud, oltre il Mare Stretto: la fine di Game of Thrones prepara senz'altro a una seconda stagione continuata. Dopotutto lo sapevi che di vera conclusione non si sarebbe trattato, ma almeno un Lannister impiccato te lo potevano mostrare. Uno a caso, così per gradevole sfizio...
Aldilà delle ovvie considerazioni a caldo caldissimo, c'è da dire che quanto la HBO ha cavato fuori da A song of ice and fire di Martin è roba pregevolissima, un grande fantasy come forse non se ne vedevano dai tempi del Signore degli Anelli. Intendo tipo sullo schermo e intendo tipo passare oltre l'Harry Potter prima bimbominkia ora emo e pure la roba per frocetti pipipipopupu di Narnia, perchè qui abbiamo grandi scenari e grandi attori. A partire da Sean Bean, sacrficato troppo presto Boromir nella summenzionata opera tolkeniana e qui senz'altro eccellente nei panni di Ned Stark, lord of Winterfell. E tutto il resto della truppa, mai fuoriposto, grandiosi nel trascinare lo spettatore all'interno di un mondo in cui la lingua fa più male della spada, in cui l'onore talvolta viene interpretato come "fanculo, io me ne vado con una puttana", in cui sono un po' tutti re e alcuni re sono pure mammoni, in cui sono i pezzenti a difendere i confini mica i leghisti (aspetta aspetta...).
Qualcuno ha pure detto che in dieci puntate da un'ora ciascuna non si è riusciti a rispettare interamente i complicati intrecci del primo libro. Può essere, ma lodiamo ugualmente il fatto che ne sia uscita una serie tv piuttosto che un film di 3 ore. Oltretutto la scelta di passare sul piccolo schermo è calzante: la qualità è cinematografica, ma di battaglie campali contro diecimila Huruk-Hai non ce ne sono, non previste o molto probabilmente tagliate. Non servono. del coraggio dei cavalieri non racconta mai nessuno, sono i re, i generali, i ricchi, le regine, le prostitute a raccontare la storia. Anche quelle fantasy.

Quaggiù una recensione più seria non del sottoscritto, ma di uno che almeno prima ha avuto l'acortezza di leggersi i romanzi. Piùggiù una lunga carrellata di foto e "didascalie d'autore" checipiaccionotanto.
Sei mesi o poco più per la seconda stagione...cazzo...

Il Meta-lupo è il simbolo della casata degli Stark. E se cliccate sulle orecchie potete pure sentire la cover al violino della opening della serie. Per dire...

Il trono di spade, nè più nè meno.

Quello dietro sotto le fronde degli alberi si sta scaccolando. Giuro...

Approdo del Re. E concedete a questo poveretto un po' di poesia e romanticherismo

"Un Lannister paga sempre i suoi debiti". Hai fatto tuo il motto.

Poi la fa vedere la patatina. Non temete.

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