domenica 3 giugno 2012

Viva la f...amiglia!


Si è ultimato da poche ore la messa-evento al parco di Bresso che ha concluso il VII Incontro delle Famiglie con un milioncino (forse due) di persone alla presenza del Papa Benedetto XVI. Posso dire per una volta: io c'ero. Tacerò sulla sveglia presto prestissimo e sul crodino stappato a mò di colazione, ma prima di ripercorrere i goliardici momenti salienti (che alla fine era sopratutto una festa) voglio solo ricordare due momenti della liturgia particolarmente apprezzati: i dovuti ma sentiti pensieri e preghiere rivolte ai colpiti dal terremoto (veniale il messaggio finale circa la donazione delle offerte caritatevoli ricevuti in questi giorni, ma altrimenti le malelingue non si sarebbero chetate) e la vicinanza a quanti "pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione [...] Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica [...] Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza".
E ora via con la top 5 più bonus finale!

5) Il settore 32 ospitava una variopinta famiglia (più d'una?) d'origine sudamericana. Gente che il ballo ce l'hanno nel sangue: e difatto senza un goccio di alcool nel corpo e incuranti dell'ora presto (8.30...minuto più minuto meno) intonavano spagnoleggianti canti e melodie. Versetto d'oro va al "Evviva evviva la f [pausa catartica] amilia", coreografia d'oro va alla montagna che sale e sale sfiorando le dita delle due mani.
4) L'arrivo di Benedetto XVI rapisce con il suo duplice giretto sulla Papamobile avanti-indree lo sguardo dei convenuti, ma qualche avveduto non può notare sul maxischermo il gesto furtivo di un cardinale che estrae dal taschino (?) della tunica un iPhone e scatta una foto ai colleghi lì dirimpetto con lo sfondo del milioncino di cui sopra. Sembra difficile recuperare lo scatto ripreso in mondovisione, ma questa webduepuntozerosità ci piace assai...
3) Cerchiamo di capirlo il cardinale Ennio Antonelli. Rispetto al buon Angelo Scola o allo stesso Ratzinger, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia non ha molte occasioni per interagire con il pubblico. Il breve mi raccomando ringraziamento al termine della liturgia diventa un lungo elenco di buoni propositi e saluti in tutte le direzioni: ogni passaggio è stato sottolineato con applausi/ovazioni da parte dell'assemblea/moltitudine. E il signorino sembrava pure gustarsi questo tira e molla, questo giochino che protraeva il suo momento di gloria sospirato per tutto il passato quinquennio.
2) Al termine della prima lettura (un passo del Deuteronomio incentrato sulla figura di Mosé) letta in inglese, per recitare il salmo è salito un giovincello grassoccio dalla voce angelica. Dall'alto della sua ottennità s'è messo a discettare al modo degli antichi di giustizia, creazione, amore sorpassando l'emozione iniziale e lasciando risuonare mellifluamente la bellina voce bianca.
1) Prima posizione per altri deliziosi signorini seduti dalle parti del sottoscritto. Seduti è proprio la parola corretta. Ora chiunque sa che una messa la si recita parte in piedi parte seduti, che ci sono momenti precisi in cui raggiungere la stazione eretta e altri in cui crogiolare il proprio fondoschiena sulla panca: un piccolo capannello di gente ha deciso di sostare proprio davanti a uno dei maxischermi predisposti, sollevando le critiche prima, rimostranze poi di due isolatissimi "fedeli" che di contro volevano godersi la celebrazione svaccati come fossero al cinema. Si è partiti con insulti randomici alla terza età, che non dovrebbe venire a simili raduni visto che c'ha l'anzianità, per poi proseguire con attacchi mirati stile kamikaze e infine approdare alla summa totale "vi odiano tutti". Cosa non veritiera, semmai il contrario visto che quasi nessuno tollerava simili insulti a voleva mantenersi eretto. Sarebbe stata una risposta grandiosa se quest'ultimi si fossero girati e avrebbero pronunciato la fatidica frase "sto cazzo che ci sediamo" con tanto di gestaccio in memoria della mitica Degeneration X!

Miiiiiimmmmoooooo

 Tempo clemente

Appena uscito dai gabinetti chimici...

Chi è costui?

Bonus track. Non appartiene ahinoi agli avvenimenti di stamane, ma il sindaco Pisapia che saluta Venerdì il Papa ricordando la comune visione in gioventù del Commissario Rex è assolutamente da vedere!

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