sabato 4 giugno 2011

Dentro il ventre...

Ok, il netbook si é spento tipo cinque ore fa quando si é semplicemente rotto di essere battuto dalle dita ossute. E allora si scrivono queste due righe con l'app per Android, forse dovrebbe segnalarlo a fine pagina, ma fidatevi e non ve ne pentirete.
Le ascelle emanano un odorino di grana, ma non dovrebbe essere conseguenza diretta del parallelepipedo largo 5 spesso 1 ingurgitato a pranzo. Ma di questo se ne preoccuperanno i compagni di viaggio, che frattanto - meschini - se la ronfano.
Piuttosto c'é da annotare la altrettanto meschina combo aria condizionata (freddina) piú carrello delle bibite ogni 60 minuti, che crea ripetuti scompensi ad organi ben delicati: hai fatto conoscenza anche della toilette, bene. Per la gioia del vicino di posto costretto ad alzarsi ad ogni bisogno impellente mio: sbuffa chiaro, perché cosí facendo gli disturbo il brasipico ritmo del sonnellino e poi capitolo del libro "San Francisco-Milano", autore nonzo. Ora é capovolto e infatti sta dormendo.
Mancano un paio d'ore all'arrivo e siamo giunti al terzo film, ma i wiimote sullo schienale stentano a funzionare e quindi ciccia; qualche ora fa hai visto un pezzo del Discorso del Re, prontamente fottutosi con unimprovviso reset. E che sará mai...
Dal finestrino si vede una piatta (e sottolineo piatta) distesa bianca: non é l'Artico e non é quello a cui state pensando, ma nuvole. Perché son lí cazzonesoio.
Ah giá, hai provveduto a svitare la valvoletta con scritto "Coat hook" proprio sullo schienale davanti a te.
Prontamente aggiustato, si puó farlo si con Bob, potrai farlo si con Bob.

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