martedì 23 novembre 2010

Che famo? 'Namo o restamo?

Vieni via o resti?
Domanda trabocchetto, retorica, liturgica (come scrive Freccero su L'Espresso). Ripetuta negli ultimi giorni delle ultime settimane in questo microcosmo che chiamiamo Italia.
Microcosmo come il giardinetto dietro casa e gli insettini piccini picciù di un certo Pikmin: e l'analogia la facciamo continuare con questi scriccioli bioantropomorfi che vagano alla ricerca di sporcizia, spazzatura e ciarpame da riportare sull'astronave in avaria e da custodire gelosamente e strenuamente.
Quindi, aristotelicamente parlando, il sillogismo è presto fatto: l'Italia d'oggigiorno, spazzatura, ladri, insetti e astronavi mezze decrepite, è come Pikmin. E' come quella raccontata da Saviano ieri sera in apertura della terza puntata di Vieni via con me. E, come l'RTS di Shigeru Miyamoto, chiede a gran voce un terzo capitolo. Leggasi una Terza Repubblica. Un qualcosa che superi il berlusconismo, come ama dire il caro Vendola, già nella lite dei poveri con Grillo.
Di già, direbbe il fedele lettore! Pare proprio così, visto che gergo politico e giornalistico si accordano nel dichiarare finita l'era Berlusconi. Ma come al solito a parlare tutti son capaci di parlare, mentre nessuno prova a risolvere l'empasse e preparare un saldo futuro per il paese.
Da un lato Fini si schermisce dal volere subitissimo le elezioni salvo poi controllare un Parlamento frammentato, pronto a ripiegare su sè stesso al solo capriccio di Bocchino e co. E' questa la Destra pretesa europea che dovrebbe risorgere dalle ceneri del partito-azienda, annichilire l'eversiva esperienza del Msi? E' questa la Destra che "vuol dire etica pubblica, cultura dei doveri", come elencato nella seconda puntata di Vieni via con me dal Presidente della Camera? Ordine, senso dello Stato, rispetto delle istituzioni...e poi la mattina dopo cappuccino e brioche sale al Quirinale per parlare di questa crisi che s'ha da fare, di questo governo che presumibilmente cadrà il 14 Dicembre senza dare all'Italia alcuna legge finanziaria per il duemilaeundici, lasciandolo senza guida nelle difficoltà di una crisi economica, aprendo un dibattito sull'eticità in politica che fa tanto Fondazione Farefuturo, ma che non azzecca con la necessaria stabilità della Penisola, che brama di revisioni al welfare e del primo giro di molla al federalismo fiscale.
Nata sotto i migliori auspici, benedetta pure da chi scrive, la manovra di Fini infine si è rivelata banale come tante altre: un semplice arruffa arruffa di palazzo.
L'Italia, quella vera, quella là fuori, si riorganizza e Vieni via con me di Fazio e Saviano è un programma che parla alla pancia della gente, promuove una riflessione vera, una partecipazione attiva dello spettatore e un reale confronto con i protagonisti della politica, dello spettacolo, della cultura, delle arti, della cronaca, della comicità...
11 milioni di spettatori circa a puntata il Grande Fratello se li sogna e questo è il chiaro segnale che il cittadino vuole televisione intelligente, sapiente nelle scelte di scaletta. E' che la ha sempre voluta, ma l'eccitazione per i reality e per lo psicodramma ha annebbiato gli ultimi dieci anni del piccolo schermo. Un 33 % di share per puntata confermano l'intuizione di Fazio che già aveva avuto l'ardore nel Gennaio 2009 di ricordare i 10 anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè con una sentita programmazione televisiva. E poco importa se Vieni via con me è piuttosto sbilanciato a sinistra con Saviano che sproloquia su eutanasia e Fazio che si lancia in battutine taciute con professionale pudore in quel di Che tempo che fa, ma sia il sottoscritto che il popolo-bue ringrazia.



Elenco delle battute che probabilmente non aiuteranno questo programma

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