martedì 15 marzo 2011

Emorragia 3D(S)

Un Alcatraz inverosimile tra alberelli e panchine rosso tramonto ha ospitato l'evento di lancio meneghino di Nintendo 3DS. Pieno zeppo di postazioni per gioco, invaso da appassionati pronti a discettare sulla genealogia di Kid Icarus e c'era pure il classico finocchietto di derivazione mtvana.
Un catering risicato ma molte belle figliole. Una Pepsi perchè se assumi alcolici poi col cavolo che concludi con successo il percorso metro+treno+automobile.
Ai giochi ora: Steel Diver è buono, si dai, interessante il giroscopio e le meccaniche si presumono divertenti. Nintendogs + cats era in versione demo, in giapponese, con un neko e un inu a guardarsi in cagnesco (ehr...), giochicchiare con un boomerang. Fatti più in là, voglio il fungo!
Crei un Mii, spari a qualche bersaglio fuoriuscito da una carta coll'ottuagenario logo "?" e ti rompi le balle. Ti volti ed ecco Dead or Alive Dimension, ben fatto, ma la demo era settata a una difficoltà a prova di imbecille. Di nuovo, Ocarina of Time in meravigliose tessiture: giri un attimo il Kokiri Village, sogni per qualche secondo e saluti l'eroe in verde. Infine il Kid Icarus Uprising in versione blastatoria a scorrimento. E questo fila, ma, forse non lo ho detto, tutti i 3DS avevano i pennini bloccati, della serie me ne porto a casa uno essì. Quindi gran parte dei giochi li hai testati in versione iPhone con le tue ditone che appena prima si erano sbavate diversi centimetri cubi di focaccia alle olive e/o ai pomodorini. Nintendo tiè!
Sul 3d si dicono peste e corna: per quanto lo schermo sia di dimensioni sufficienti affinchè una persona incollata a chi gioca possa ugualmente fruirne, in realtà la dinamica di poco cambia rispetto alla visione in due dimensioni e solo in certi frangenti o con certi giochi (più sapienti) si notano gradevoli effetti. Effetti di pochi secondi, nulla di più.


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