domenica 13 marzo 2011

Il cellulare che (non) ci meritiamo

Che goduria scrivere la parola fine al restyling mobiletelecomunicativo.
Il punto di partenza era ben documentato a queste latitudini un paio di mesetti fa.
E da allora chi sta da questa parte si è messo in moto verso due importanti direttrici:
- fase uno. Proprio nel mentre che tu ti appropinqui a rinnovare la fedeltà a Nokia, Nokia ti volta le spalle e se ne va con gli americani di Microsoft. Vatti a fidare di questi scandinavi saunisti, babbonatalisti, welfaristi e pure un pochino gai.
Costo dell'operazione? Microsoft regala a Nokia un miliardo di rubli sottratti a Vorkuta nei primi sessanta (la vera storia raccontata in Call of Duty Black Ops. Che non è la pezzente fantapolitica di Homefront, l'unico gioco la cui longevità è inversamente proporzionale al tempo impiegato per pronunziarne il nome) per piazzare sui futuri nokiafonini il sistema operativo Windows Phone 7 o forse si chiama Windows Mobile 7. Il sette di sicuro c'è.
Anche perchè Symbiam è in caduta libera e te lo ha detto un ometto tozzo di Sony Ericcson.
Ma, eceunma, da tale operazione vanno sottratti euro 299, ovverosia l'ammontare della cifra di un esemplare di Nokia c-6. Quello che sarebbe finito nelle tasche del sottoscritto se non bla bla bla.
La scelta quindi è dell'Optimus One di LG. Smartphone di fascia bassina con Android 2.2, schermo capacitivo e qualche infinocchiata caratteristica che potete pure andarvi a leggere sul sito ufficiale dei jappici. E stavolta pure non lo linko.
Tant'è che aldilà di un wi-fi sempre prossimo al collasso, di uno schermo poco sensibile allo sfioro e di adesivi inferiori prossimi al distacco, l'lgfonino è più che buono. Per quel che costa e per quel che ci devi fare: cazzeggiare su feisbuc e giocare a Game Dev Story.
- fase due. Non è che capisci molto quello che ti ha chiesto. Non ne capisci proprio un cazzo. E' carina, per questo non capisci un cazzo, ma questo la tua accompagnatrice di quella mattina non lo deve sapere. Un centro Vodafone dalle parti di Cordusio, il tanto sospirato atto di abbandono dell'operatore Tim e dell'abbraccio dell'arcigno nemico. L'ultimo atto di una pressione lobbystica degna dell'antitrust.
Di per sè la portabilità da Tim a Vodafone non è così snervante, se non fosse che nell'atto di bloccare la sim tu non reperisci più il codice puk e sfanculi l'assetto attuale della telefonia mobile mondiale in una notte di mezzo febbraio. Grazie al cielo ti è bastato inserire la sim vodafone gentilmente offerta, utilizzare quel codice puk in simbiosi con il vecchio numero per andare liscio come l'olio. Ma frattanto l'intero emisfero boreale che per comodità chiameremo la tua rubrica contatti già aveva salvato il nuovo numero.
Segue riconferma del vecchio 339 blablabla e forse la tanto sospirata pace dei sensi. O almeno così si spera.

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