domenica 19 settembre 2010

It's always sunny in Adro

"Questo non è il simbolo di un partito, ma di un popolo". L'anziano sorride pensando di aver detto la frase migliore della sua vita. Poi mostra il famoso Sole delle Alpi appiccicato sulla cover del cellulare. Una variante nordista del Mussolini sul cel di Lele Mora in Videocracy.
Siamo ad Adro, Franciacorta, Brescia. Chi ha parlato è parte di quel 90 % che alle ultime comunali ha barrato il simbolino della Lega Nord promuovendo a sindaco Danilo Lancini, che ora guida una giunta monocolore leghista.
E se non bastasse la bagarre di questa primavera che ha fatto discutere l'Italia intera ("chi non paga non mangia" aveva detto), risolta grazie al gesto di un benefattore locale, l'inaugurazione Sabato scorso del nuovo polo scolastico dedicato a Gianfranco Miglio ha destato un mucchio di problemi. Non certo perchè la scuola del paese porta il nome del politologo milanese e ideologo della Lega, ma perchè dappertutto è impresso il simbolo del partito di Bossi, questo Sole delle Alpi, già graffito sulle montagne alpine, e ora marchio di una fantacultura che in provincia di Brescia è totalizzante, o quasi...
Esso furoreggia un pò dovunque: sulla moquette all'ingresso, sul sostegno dei bagni, attorno ai cestini dell'immondizia. E il crocifisso? Presente in ogni aula e per evitare le rimostranze che si ripetono a cadenza regolare, imbullonato alle pareti. "Una doppia crocifissione" dirà qualcuno che certo non si riconosce in quel simbolo di umiltà.


Questo accadeva facciamo sette giorni fa. Poi le proteste, le parole grosse di Borghezio da Lerner, la scoperta del figlio di Lancini che va alle private. E ieri il Ministero dell'Istruzione a consigliare ufficialmente la rimozione dei simboli POLITICI dal polo scolastico.
La forte presa di posizione è indotta, molto probabilmente, da un sit in di cittadini avvenuto ieri nel comune della Franciacorta: una sfilata di tricolori, di vessilli partigiani, una presa di posizione democratica per dire che non ci stiamo a ridurre l'identità territoriale a una regressione politica. Non è giusto, dirà un manifestante, che quel 10 % contrario all'attuale composizione del consiglio comunale venga penalizzato e vessato da demogico folklorismo. Eccolo il sale della democrazia: tutelare e lasciar libero sfogo al dissenso.


E ora che si fa? Lo stupore di Lancini per la lettera firmata Ministero della Pubblica Istruzione di ieri, ha lasciato spazio questa mattina ad altre provocazioni: "Se me lo dice Bossi, rimuovo i simboli non domani, ma ieri". Però, ehi, un momento, "se lo tolgo dalla scuola, allora faccio lo stesso con gli edifici pubblici su cui è presente da secoli. Altrimenti niente". E via di scalpello a raschiar via le millenarie rocce alpine.
E il senatur che dice, che fa? "Il sindaco forse ne ha messi troppi. Avrebbe potuto farne uno bello, che bastava". Bene, può andare. Ancora meglio: "intitolare la scuola a Miglio è stata una grande idea ma io mi sarei fermato lì" dichiara il 'moderato' Maroni. Bene bene.
Facciamo che le fregnacce le finiamo qui e ci gloriamo della patria italica?
Usare la scuola per indottrinare? Da destra e da sinistra? No. Grazie.

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