martedì 26 ottobre 2010

C'è chi cade dalle nubi...

Con il piglio generale dei classici della Commedia all'italiana, dei Matrimoni all'Italiana e di convesso dei Divorzi all'Italiana, degli Onorevoli e dei Mostri, della Grande Guerra e degli Amici Miei.
Nomi sciorinati oggidì da cinefili della prima ora che all'epoca certo li avevano snobbati e che ora provano a redimersi celebrando la commedia di costume dei Totò, dei Sordi e dei Tognazzi (meglio arrestare qui il lunghissimo elenco per non scontentare nessuno...), proprio come fanno con gli Spaghetti Western. E sono pure gli stessi che dopo le stagioni di Troisi e Benigni, e nonostante i colpi messi a segno ininterrottamente da quasi trent'anni a questa parte da Verdone, sono pronti a scommettere che il cinema italiano made in Cinecittà in Roma non faccia più ridere.
Gli si vorrebbe dar ragione data la sequela di cinepanettoni a Natale, cinecocomeri in piena Estate e qua e là qualche filmetto da straccioni (Sharm El Sheik con Panariello) e le prove d'attrice della Simona Ventura, che recita con un palo di frassino infilato su per il culo. Ma in realtà c'è dell'altro: registi come Brizzi e Veronesi pensano in grande, dibattono sui grandi temi del tessuto sociale dello Stivale, sviluppano idee interessanti e le affidano a cast corali di attori capaci, non a veline e tronisti da spot Tim come si sono sviliti a fare i Vanzina.
Sono film come Ex, Italians, Genitori e Figli, Questa notte è ancora nostra, Oggi Sposi a ridare lustro alla nostra commedia, a fare del sano sarcasmo, del garbato intrattenimento. Problemi quotidiani, perlopiù attinenti alla sfera sentimentale, qui trattati nella leggerezza tipica del cinema popolare, che non rifiutano le macchiette, ma dicono un secco no a quella pornografia e volgarità che il media tivù ambisce a proporre come cappa culturale.
Nella settimana esce Maschi contro Femmine di Fausto Brizzi, corpo scontro, muro contro muro (come l'omonima storia a fumetti su Topolino sceneggiata dallo stesso Brizzi e disegnata da Mastantuono) tra i due generi, acerrimi rivali ma che poi tanto teneramente si cercano dall'alba dei tempi. Le prime recensioni sono ottime e nulla vieta che gli spettatori si riconoscano pienamente nelle disavventure di omini e donne. La verità è che questo popolo mica è cambiato molto dai vigliacchi tempi della Grande Guerra di Sordi e Gassman, si professa fervente cattolico ma poi sfrutta la comoda opportunità del divorzio, acciuccia e si spartisce in politica come negli affari, educa al rispetto di regole ma poi sviscera leggine e cavilli per avere rivalsa. Non che siano elementi propri solo dei virgulti italici e che altrove siano scomparsi, ma guarda a caso pur cambiando i tempi storici e le chiavi di dibattito si ritorna sempre punto eaccapo a parlano di questi italiani bravagente, ma che appena ti giri ti rubano il portafoglio o, fuor di metafora, ti ridono dietro (presente!), ti fanno ingiurie (assente!) o ti giudicano il perfettino di turno (presente!).


Così si arriva anche a parlare di quanto questi occhi di cane hanno visto ieri pomeriggio, ovverosia Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante che segna il debutto sullo schermo cinematografò del comico meridionale Checco Zalone. Non che se ne chiedesse a gran voce il debutto, ma tant'è eccoci...
Dunque un ragazzotto del Sud strimpella la chitarra e così facendo vola al Nord, a Milano, patria dei reality show o pretesi talent show, ospite del cugino "omosassuale" e corteggiatore di una bella laureanda in Psicologia ma lei ama un altro (il suo prof dai capelli argentei), il cui padre è questo segretario del Partito del Nord, che racchiude nelle ampolle l'acque del Po e ce la ha su con i bingobongo. Cioè la Lega Nord.
La matrice è autobiografica, il sogno del cantante, l'amore nella grande città, si intrecciano con la tematica politica secessionista/razzista più omofobia e outing, due belle problematiche scottanti della realtà odierna trasposte al cinema con frasi sgrammaticate, canzoni-parodia e battutine che fanno ridere poco poco. Carino. Voto: 6.
Il Checco attore è impacciato, stralunato, certo non conosce i tempi del cinema e nemmeno quelli della commedia. Siamo sicuri ci lavorerà su e se ne uscirà con gioia per il secondo suo film da protagonista già calendarizzato per fine anno e con il titolo "Ma che bella giornata".
Più generale di così...


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