lunedì 17 gennaio 2011

Camicia nera sotto la giubba da marinaio?

Ezra Pound fu certamente il capofila degli intellettuali fascisti e di questa sua mistica politica non ne fece mai mistero. Piuttosto, che dobbiamo dire di Hugo Pratt?
Se lo sono chiesti proprio gli animatori del circolo neofascista della Capitale Casa Pound lo scorso 14 nel corso di un incontro intitotalato senza troppe sottigliezze "Camerata Corto Maltese".
E per molti è bastato questo a far cadere un mito: ma come il marinaio con l'orecchino, simbolo vivente del vivere apolide, senza patria nè casacca politica, ora mi diventa un mussoliniano della prima ora?
Urgono spiegazioni: dichiara Adriano Scianca, responsabile culturale del salotto romano, che "con quel titolo non abbiamo certo voluto indicare un'appartenenza ideologica, ma solo segnalre che alcune caratteristiche di Corto, dallo spirito libero al gusto dell'avventura, dalla fedeltà delle amicizie al senso dell'onore, corrispondono alla nostra idea di cameratismo".
Per carità, questa idea di cameratismo è tanto bella quanto farlocca, visto che la storia infine tale concetto sociale, corporativistico, lo ha rigettato. E' come quando leggi Marx e dici che bello, tutti uguali, popolo padrone delle fabbriche, lo Stato che provvede alla sussistenza, poi vai a ricercare tali segni nella Russia post-1917, eh vabbè...
In ogni caso di sicuro, parlare di Corto Maltese e della sua etologia fa sempre bene, vista la complessità della sua letteratura. Se posso intromettermi nel dibattito, credo che il buon Corto possegga un atteggiamento distaccato rispetto alle vicissitudini politiche, ma anche nei confronti dei cambiamenti sociali. Le sue avventure coprono un arco temporale molto vasto, quasi l'intera prima metà del '900, tanto che il marinaio si imbatte dapprima nei prodromi della Rivoluzione d'Ottobre (Corte Sconta Detta Arcana) e subito dopo malmena un gruppo di aderenti ai Fasci di Combattimento (Favola a Venezia), poi nel '36 è, come Orwell, in Spagna alle costole di Franco.
L'idea del sottoscritto è che Hugo Pratt abbia strutturato politicamente il proprio personaggio con un doppio strato di ironia proprio per mettere in crisi quel partigiano che vuole un'icona così importante della letteratura novecentesca dalla propria parte. Sciocchini...

Tavola tratta da "Favola a Venezia"

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