mercoledì 7 aprile 2010

L'allenatore di ottenni

Il finocchietto non c'è. Ma gli altri ci sono tutti: il grasso sbafamerendine e tonto, il secchione quattrocchi e impacciato, i gemelli vestiti uguali (ah, son gemelli? Si in effetti mi sembravano un pò troppo simili), il ricciolino esuberante, lo straniero o presunto tale (in questo caso emulo di Putin, solo giusto più biondo).
Ci son tutte le categorie tipiche della commedia a stelle e strisce: quella del papà grassotto (modello John Goodman nell'Asilo dei Papà) che allena quattro sfigatelli, di cui uno è sempre suo figlio ottenne, a baseball/football/basket e gli fa vincere il campionato megagalattico. Diventando al conbtempo il padre più migliore del mondo: achievement unlocked!
Solo che qui siamo nel cuore delle Prealpi italiche, il babbo è sostituito da un aitante giovinotto con gli occhiali e il fischietto: ma la squadra fa certamente acqua. Sono indisciplinati. Ma sono ottenni, settenni: che volere?
Che imparino a non farsi la guerra per decidere chi fa la contesa, che non trasformino ogni singola azione in una mischia rugbystica, che non si sbraccino per tirare un misero tiro libero ecc...
Fortunatamente nessun campionato da vincere, solo tanta voglia di divertirsi e svagarsi da ambo le parti, nella speranza che ogni allenamento non conduca tre bambinetti a fracassarsi il dito...

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