domenica 23 maggio 2010

In sintesi: vita

E dunque la suprema domanda: che cosa è (ora) la vita?
L'ultima sfida, l'ennesima provocazione, il voltar spalle all'etica di Craig Venter si chiama Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0. Cioè sarebbe sta cellula completamente sintetica: la novità grandiosa è che "il Dna non viene estratto da nessuna parte, ma viene sintetizzato chimicamente, nucleotide per nucleotide, a partire da una sequenza immagazzinata in un computer e lunga più di un milione di nucleotidi", prova a spiegare Edoardo Boncinelli da pagina 3 del Corriere lo scorso Venerdì. Al confronto con l'organismo umano tale cellula è poco più che uno "sputo" di vita, un milione di "lettere" contro i 3,2 miliardi; eppure Craig Verter, il paparino di Mycoplasma mycoides si pavoneggia, parla di un miracoloso successo, "una svolta scientifica e filosofica. Da oggi cambia il punto di vista sulla definizione della vita".
Troppo semplice, mio caro troppo semplice: è vita un oggetto pensato e messo in moto apposta per essere comandata a bacchetta? E' vita un oggetto sintetizzato da una macchina, studiato minuziosamente nei dettagli, nucleotide per nucleotide? Il teologo Bruno Forte ha altre domande: "sarebbe giusto, per ipotesi, fabbricare un essere umano disponendone a priori? Non ne sarebbe compromessa la dignità umana?". Un Golem, ecco cosa ne verrebbe fuori, un abominio, capace solo di ribellarsi al fragile e debole padrone. Qui non si parla più di scienza, ma di smania d'onnipotenza, di scarso apprezzamento per te stesso da voler superare l'essenza umana in una spirale vertiginosa e certamente maldestra.
Vorremmo tanto sdrammatizzare, riderci sopra e pensarla con lo scrittore JG Ballard che dise una volta: "non ho obiezioni riguardo alla clonazione. Neanche nel caso degli esseri umani. Siamo tutti così inevitabilmente simili, in fondo".
Già, ma quanto simili?


Nessun commento:

Posta un commento