venerdì 28 maggio 2010

Il West di Gianluigi Bonelli: all'ombra della Madunina!

Clop clop. C'è un pò di tutto in via Antona Traversi, località Quarto Oggiaro. Che per semplicità di spiegazione chiameremo il Vecchio West.
Il mercato rionale abbandona dietro di sè casse e cassette, bucce e boccioni. Ma, iha, un colpo di redini e il tuo destriero guarda oltre, volge lo sguardo fronte a sè e, cloppete cloppete, prosegue il suo ancheggiare. La macchina da presa gli fissa il posteriore, il dinoccolarsi seducente delle natiche, poi curva di novanta gradi, ne accompagna il lento svoltare. Poi ancora il culo. Il cielo è luminoso, azzurro, radioso.


Finalmente arrivati: un treno e un isolato più tardi eccoti a rimirare la targa tanto attesa. "Giardino Gianluigi Bonelli Fumettista ideatore di Tex Willer 1908-2001". E sei contento. Già perchè perbacco un milanese così famoso, il fumettista più conosciuto in Italia, un artista che ha nutrito e curato il proprio ranger "indiano tra gli indiani" con amore filiare fino a quando non si è addormentato per sempre nel 2001.
Così la città di Milano gli ha dedicato un giardino, un cortiletto privilegiato, a imperturbabile memoria per i presenti e futuri fans del buon Tex. L'idea è partita dall'attuale assessore alla cultura del capoluogo lombardo: "Nel centenario della nascita del fumetto in Italia e di fronte alla prossima apertura della Casa del Fumetto in viale Campania è bello e utile ricordare questo milanese, padre fondatore del fumetto. Un artista che ha disegnato storie per tutti e segnato per sempre il nostro tempo".
"Sotto un sole cocente, che esaltava i colori del prato e delle piante che popolano il giardino - si legge sul sito della casa editrice di Tex - venerdì 21 maggio è stato inaugurato ufficialmente il nuovo parco cittadino dedicato alla memoria di Gian Luigi Bonelli", raccogliendo a sè i grandi fumettisti che ancora si accalcano nel perpetrare il mito bonelliano: Sergio Bonelli, Giorgio Bonelli, Mauro Boselli e Alfredo Castelli.


Il parco in sè è discreto, caldo, ma ordinario, buono per fare dieci metri col proprio cane al guinzaglio. Ti sei soffermato un'oretta a leggere, respirando una genuina aria primaverale, mentre di fronte a te il Sole sconfiggeva a colpi di pistola le nuvolacce grigie. Bang bang.
Piuttosto ti han colpito quelle tre palme: chissà come son giunte fin qua, chissà da dove vengono, ma ti piace pensare che una vita fa fornivano un pò d'ombra ad affaticati pistoleri, in viaggio tra la Monument Valley e l'immenso Pacifico.

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