venerdì 24 dicembre 2010

Corrado non ha la faccia da Corrado

Dell'eclettismo satirico dell'artista romano Corrado Guzzanti si è probabilmente già detto qualcosina su queste pagine: tipo qui nel suo concetto di globalolizzazione in Millenovecentonavantadieci (sì, è questo il nome dello spettacolo teatrale), oppure qua in cui si comunicava la notizia di un suo programma tv su Sky tutto suo (si farà, tipo ad Aprile) oppure qua che si elencava le battute che non aiuteranno questo programma Vieniviaconme.
Ma sono soltanto pillole, mere pisciate di traverso di un comico che negli ultimi anni a fronte a dispetto di chi chiedeva molte più apparizioni in tv si è ritagliato significativi ruoli in altre sfere dell'intrattenimento. Al cinematografo nel duemilaesei con Fascisti su Marte, un ruolo da messia squinternato in Settembre con La Passione e nei due ultimi anni passati nei teatri d'Italia per lo show Recital.
Ora che il suddetto arriva in DVD (scegliete l'edizione Feltrinelli con libretto allegato, non certo il cartoncino pieghevole dell'allegato all'Espresso+Repubblica a 11,90 euro più il prezzo delle baggianate fricco-comuniste) lo si può vedere e rivedere, impostare il fermo immagine sulle tette della Caterina Guzzanti sorella mentre imita sui idiosità Miss Italia (come fa o farebbe un qualcheduno), tentare di ricalcare la erre moscia di Tremonti o la variante bertinottiana.
Che dire comunque sullo spettacolo in sè: non male, un buon mix tra le comparsate de L'Ottavo Nano (ci stava il recupero di Vulvia, lo sapevatelo? sapevatelo su Rieducational Channel) e lo staticismo del tavolo, un prete e un aizzatore conduttore de Il caso Scafroglia.
Tutto funziona e tutto si incastra, quindi anche un Bertinotti che parla delle sue frequentazioni con il dottor La Porta (frattanto finito in una clinica psichiatrica a bucare palloni immaginari) ci può stare, così come un Quelo che dialoga con Funari che ora ci guarda da lassù.
Ci è da obiettare forse un eccessivo anticlericalismo, che si spande copioso dal salotto del caso Scafroglia per involvere altri personaggi, come Padre Pizzarro che discetta di dimensioni e infiniti universi paralleli in un recupero di uno sketch di qualche anno fa. Pazienza...


"Lei dice di sparire dalla scena politica, io dico di sparire dal mondo del visibile! Capovolgendo il pensiero buonista del Pd che dice di essere uniti anche nella diversità, noi diciamo invece: dividiamoci anche se la pensiamo tutto sommato nello stesso modo. [...] Microrganismi politici neanche rilevabili dall'elettorato: la sinistra deve tornare ad essere un mistero, sei tu che devi ricercarla ma ti sfugge continuamente. Noi siam come le lucciole, viviamo nelle tenebre" [imitazione di Fausto Bertinotti]

"Ne parliamo con padre Porcu. Paddre Pporcu" Questo padre sardo, ostinato, duro... Non sono sardo prima di tutto... Padre Porcu! Mi piacete, mi piacete... Non sono sardo! Non sono sardo! Ostinato, proprio, niente! Non sono neanche Porcu! Niente, proprio, decide lui! E' tutto come dice lui!" [Dialogo tra Corrado e Padre Porc...ehm, Padre Federico]

"Non neghiamo che ci sia qualche residuo focolaio di ribellione, come per esempio quello dei facinorosi della scuola materna di Sondrio. Alcuni quattrenni esagitati che hanno incrociato le braccia rifiutandosi di fare il pisolino dopo pranzo barricanbdosi dietro altissimi muri di Lego. [...] Ma non ci lasceremo intimidire da questi guerriglieri... Il paese è con noi! Abbiamo il 128 per cento di consensi! E continua a salire!" [imitazione di Mariastella Gelmini]

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