domenica 25 luglio 2010

USA: i primi 100 motivi per odiarli

La scena è tipica. Stravaccato sul divano, buio pece tutt'attorno. Orario: millequattro quasi millecinque.
Letterman sul satellite che conduce la solita intervista per il solito pubblico di grassoni, che al solito ride sguaiatamente come se il massimo della loro fast-life sia andare a Nuova York e assistere al Tonight Show.
Di fronte a lui Nicolas Cage, lì per promuovere lammerda annunciata L'Apprendista Stregone, ennesima sinergia tra Bruckeheimer e Disney, che fa film Live Action la memorabile sequenza in Fantasia con Topolino, ormai amico fraterno del direttore d'orchestra, può permettersi di giochicchiare con un paio di scope di saggina.
Sì, vero: occorre precisare che la parola "lammerda" in questo caso s'attiene al significato precedente a quello d'uso corrente da quando Yoshinori "cicciobello" Ono se ne è uscito con Street Fighter Cross Tekken al Comicon di San Diego (vi lascio al trailer scarabocchiato proprio in quella occasione attraverso AVG video).
No comunque. Letterman s'incuriosisce quando l'attore menziona l'opera originaria che risale a Goethe, appunto caposaldo letterario degli sturmers di Weimar: gli chiede maggiori dettagli sull'autore e poi se ne esce con il rammarico che pochi film sono stati tratti dalle sue opere.
La cosa inizialmente fa sorridere, poi da europeo culturalmentesuperiore capisci l'immonda vaccata e infine la reinserisci nel poverissimo quadro intellettuale americano. Che ormai pensano che Hollywood sia IL faro della cultura mondiale, che ogni libro, ogni fumetto, ogni videogioco, ogni situazione (il prossimo film di Fincher su Facebook dovrebbe far riflettere su cosa si sia insinuato nella testa di un comunque apprezzabile cineasta) possa diventare una pellicola, esportabile in ogni angolo del globo, magari marchiabile con la tecnologia 3D. No cazzo, così non è, dannati pezzenti...
Fa il paio con la gigantropica cazzata del fedifrago brizzolato, la classifica di Empire sui 100 migliori film stranieri (cioè non originariamente in lingua inglese). Ora tu odi le classifiche, forse forse non puoi convenire su determinate posizioni (ok i 7 Samurai al primo posto, ok un Ladri di Biciclette al quarto. Ma Amelie al secondo e il Labirinto del Fauno al quinto?), ma certo non sei in grado di digerire sul fatto che a ognuno dei 100 film selezionati ci si domandi se esiste, è in lavorazione o è lontanamente immaginabile un remake hollywoodiano. La segnalazione, piace dirlo per professionalità (ah sì, di chi??), viene dalla prima puntata del podcast dei Cineplegici, in cui si commenta proficuamente la top 100: si lasci al lettore la scoperta delle stronzate ordite per giustificare la presenza o l'assenza di un remake ameriggano del film in questione, perchè pare che agli americani un film straniero da gustarsi sottotitolato o con un'accento inglese differente risulti indigesto. A loro è indigesto! che si sbafano millemila tonnellate di merdosi fast food...
Giusto per una ripicca personale, volete sapere (in italiano) perchè un film a caso come La Città Incantata (decimo) non possa fregiarsi di un rifacimento USA? "Non incoraggiatelo - scrivono- 'cosa dire di fogli di carta che attaccano un drago? Possiamo forse realizzare tali armi cartacee e piazzare un drago sulla cima di un alto edificio nella downtown newyorkese?' ".
Idioti. No. Un Live Action della Città Incantata. Ma cazzo vi frulla?


Nessun commento:

Posta un commento