venerdì 18 giugno 2010

Los Angeles 72010

Pretty stranger, eh?
Vivere con i piedi ben piantati nell'umile varesotto, donare il sangue nell'umile (?) Ospedale di Busto Arsizio, studiare nell'umi...dità milanese, ma avere cervello e (in parte, dai) fuso orario collegato con Los Angeles. Che poi come città non la hai mai considerata, troppo fricchettona, troppo Hollywood da una parte, troppe major discografiche dall'altra: a Ovest è un pò più in su di Las Vegas, un pò più in giù di San Francisco, ma sostanzialmente insignificanti tutte e tre se in confronto all'importanza del Far West.
Ma tra un Electronic Entertainment Expo 2010 buono, interessante, ma con qualche acciacco d'improvviso, e una emozionante finale NBA che ha avuto gladiatorio epilogo in gara 7, Los Angeles ha calamitato per i passati 5 giorni buona parte delle tue attenzioni e dei tuoi pensieri.

Dunque, l'E3 quest'anno ha marciato di buona lena sul rinnovato vigore della fiera del 2009, proponendo molti annunci esclusivi, inediti test di prodotti in dirittura d'arrivo e le prime speculazioni sul futuro. Hardware in primis, con i tre competitors scesi in pista per Kinect (l'ex Project Natal), Playstation Move e Nintendo 3DS. Il primo si è rivelato un immenso spreco di tecnologia: potenzialmente avveniristico, dotato di comandi vocali, rivelatori di movimento e comandi puntuali, Microsoft ha ben deciso di farne una piattaforma per casual game tra clonacci di Nintendogs, clonacci di Wii Sports, clonacci di Wii Fit. 60 minuti di conferenza pre-E3 per mostrare a giornalisti in sala e a casa quanto fosse gioioso scartavetrarsi i maroni con le più futili applicazioni e qualche demo tecnica che -come al solito - non uscirà giammai.
E' andata infinitamente meglio a Sony: si ma che conferenza lunga, borioso, scassaminchia, per un Killzone 3 in 3D all'inizio e un Twisted Metal/Gran Turismo 5 (cazzo esce. No, davvero. Non scherzo, il 5 Ottobre) alla fine. E' il Move? ok è un clone del Wiimote, assodato che è tanto quanto se non più preciso del Wiimote Plus, i giochi in sviluppo per costui sono...insomma...giochi vero. Sorcery, il simulatore di maghetto, funziona e potrebbe pure risultare divertente, Time Crisis Razing Storm (con tanto di conversione del quarto capitolo più Deadstorm Pirates, altro shooter on rail di Namco) c'è e pure tutta una serie di titoli che non vogliono guardare ai decelebrati che Nintendo ha istruito (ma allora, come li piglia i casual Sony? Saggia questione: entro la fine dell'anno avremo una prima risposta). Costa pure meno di Kinect (meno di 100 dollari tra Move ed espansione nunchuk contro i 149 dell'accrocchio Microsoft), mica male, neh signor Butler?
"Se io ho una bellissima fidanzata, e il mio amico ha una bellissima fidanzata. Sapete chi vince? Tutti", e chi ha orecchie per intendere intenda.
Ironia della sorte, Nintendo, dopo aver creato (in parte rovinato) il mercato casual con il suo Wii , spazzato via con noncuranza i suoi fedelissimi di N64 e Gamecube, si ripropone con una conferenza ottima e superba: due robette annunciato, Wii Party e Mario Sport staminchia, ma grazie a dio sfoderati solo in trailer, quando due tre anni fa avrebbero occupato tutta la conferenza, poi giù pesante con il nuovo Zelda Skyward Sword (il cui sottotitolo ancora non hai imparato a pronunciare) che mica funziona così bene (ritardi a parte, per il 2011 anche il telecomando del digitale terrestre potrà lanciare bombe in posizione fetale, dice Miyamoto), il nuovo Kirby, il ritorno di Donkey Kong Country (le holydays del 2010 appariranno grasse come quelle del 1995. Facce sognà Retro Studios!) e quindi il Nintendo 3DS: schermo treddì sopra, touch screen sotto, motion control, analogico (eheh) e una line up di demo tecniche che vanno da Starfox 64 a Metal Gear Solid 3, da Resident Evil a Zelda Ocarina of Time, da Dead or Alive 2 a Mario Kart, da Animal Crossing a Nintendogs + Cats. Di tutti questi non ne è stato mostrato mezzo, solo nomi che impreziosiscono l'inchiostro delle press release, ma in verità ad oggi basta il nuovo Kid Icarus in un platform che inspiegabilmente si fa Space Harrier. Ah già ci saranno film da vedere in 3D di Disney, Warner, non ci saranno occhialini da sole, ma solo boccettone di collirio, e nessuna data d'uscita nessun prezzo. Meglio si inizia sin da ora l'austerità per poterselo procurare al day one.
Poi ci sarebbero tredicimila altre news, video, contenuti da commentare, ma francamente lo han già fatto in maniera superlativa i colleghi di Everyeye sul posto.

Move in coppia con Tiger Woods PGA Tour 2011 (quello vero, non quello southparkiano). Ma due bunker in due tiri non è certo la miglior pubblicità per la minchiatina di Sony

Basta videogiochi, è tempo di basket. Domenica scorsa Boston si era guadagnata gara 5 nella sua dolce casetta e in infiniti cordoni preparava le valigie verso la costa del Pacifico. Beat LA, questo il motto.
Martedì sera a gara 6 invece sono stati i Lakers a vanificare il tentativo di concludere la serie e laurearsi campioni, quindi Boston sucks urlavano gli scalmanati dello Staples Center.
Ed eccoci qualche ora fa a gara 7: punteggio di 3 a 3, chi vince questa vince tutto. E così è stato: due storiche franchigie a confronto, due modi di intendere il basket a stelle e strisce. L'appassionato non poteva chiedere di meglio: le due squadre più forti in una scoppiettante gara 7. E così è stato davvero, una partita emozionante, serrata, avanti Boston, poi in pari Los Angeles. Commovente, emotiva, irrazzionale all'ultimo quarto, serve dignitosamente lo spettacolo di una pallacanestro che si conquista non solo a canestro, ma sotto di esso (magistrale Gasol), lontano da esso (Rondo che agguanta un rimbalzo, s'affanna fuori dall'area e piazza una tripla incredibile; Artest gli risponde subito di là con tre punti agguantati nella maniera più folle possibile) e poi in difesa. Kobe Bryant MVP delle Finals, ci può stare, ma sono stati i Lakers nel complesso a portarsi a casa il sedicesimo titolo NBA.

Si, son le 5:34 del mattino. Ma ne valeva la pena, ne valeva davvero la pena...

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