domenica 24 gennaio 2010

Rompiamo la maledetta campana di vetro sulle note di Passengers

Scazzo post in questa fredda Domenica. Di quelli che segnalano video e poi fuggono via, chi si è visto si è visto. L'Autore, nonostante le convinzioni di molti, non è regredito a cinque-sei anni fa, ma si è beccato soltanto un malanno di stagione, le cui fattezze sono ancora da delineare (non esistendo le stagioni che tu, lettore, intendi in senso matematicuspurisiano. E anche dei malanni non c'è poi molto da fidarsi).
La canzone di qui sotto è "The Passengers" di Iggy Pop e Rick Gardiner. E' tornata in auge di recente accompagnando il trailer di "Tra le nuvole", film di Jason Reitman (regista di Thank You for Smoking e Juno, prelibatezze cinematografiche), già Golden Globe per la sceneggiatura; purtroppo, però, tale canzone non è inserita all'interno della pellicola, forse perchè non c'entra un cazzo col plot.
Vabbè, The Passengers. Anno del Signore 1977. Un secolo fa più o meno: quando l'Unione Europea era ancora un timido sogno, l'URSS faceva morire di fame milioni di "compagni", gli USA provavano a risollevarsi dopo i malumori subiti in terra vietnamita. Essere un passeggero nel millenovecentoesettantasette voleva dire molto, moltissimo. "Io sono un passeggero/e sto sotto un vetro/io guardo attraverso la mia finestra così luminosa/io vedo le stelle venir fuori stasera/io vedo il cielo tetro e lumninoso": ecco la sensazione predetta, come essere sotto una campana di vetro, osservare ma non poter agire. Le frontiere non devono sussistere, il via vai di merci, persone, idee deve essere inesorabile, cristallino, potente. La Cina ormai lo sta imparando a proprie spese: non è in grado di imbrigliare sotto una campana di vetro quasi due miliardi di persone. Il sogno di quello Studente di piazza Tienanmen vent'anni or sono sta pian piano avendo luogo...
"E tutto è stato fatto per me e te", compagni di questo viaggio...


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