sabato 6 febbraio 2010

Irlanda-Italia: i dragoni la spuntano al Croke Park

Al Croke Park di Dublino, tempio del football gaelico, più di ottantamila persone erano assiepate per l'inizio di uno dei tornei più prestigiosi dell'europa rugbystica, il Sei Nazioni. La partita inaugurale (che ha preceduto di un paio d'ore il match a Twickenam Inghilterra - Galles) ha visto la squadra campione uscente (l'Irlanda appunto) contro una caparbia compagine italiana guidata da coach Mallett.
Ora, non per fare i disfattisti, ma si era certi che si sarebbe trattato di una partita a senso unico: per quanto nei primi minuti l'Italia ha cercato di indirizzare la sfida sul piano fisico, le ripetute punizioni dei verdi hanno messo in evidenza la superiorità dell'Irlanda, che si presentava a tale incontro con le impressionanti statistiche dello scorso Sei Nazioni: maggior numero di calci, maggior numero di passaggi, che per certi versi contrastano, per altri rafforzano la straordinaria compatezza del suo pack.
L'Italia in quest'ultimo caso può vedersela ad armi pari con l'Irlanda, ma è nelle ripartenze, nei virtuosi cambi di palla che la squadra italiana appare sbigottita. Non ha giocato malaccio, specialmente in difesa ha bloccato più di una insidiosa incursione, ma il 29 a 11 è un risultato che fa meditare sulle carenze in attacco (difatti una sola, ben escogitata ma fortunosa, meta). Certamente non è l'Irlanda l'avversario da battere, almeno non adesso: il cammino di crescita degli azzurri, sostenuto da un tifo e un interessamento (si spera) crescente, verso un gioco immensamente più fluido e dinamico diviene sempre più realtà di partita in partita, grazie anche a una determinazione dei ragazzi di Mallett sempre maggiore.
Lo stesso coach neozelandese a fine gara prova a spronare i suoi a fine partita: "nella ripresa invece abbiamo messo in mostra una grande difesa: nonostante loro abbiano avuto l'80% nel possesso, hanno fatto solo sei punti. La nostra organizzazione difensiva è stata buona ma era difficile vincere dopo aver preso 23 punti nei primi 40 minuti in casa dei campioni in carica".
Per l'Italia l'attenzione si sposta la prossima domenica dove incrocierà battaglia con l'Inghilterra: l'obiettivo primario di Mallett in questi sette giorni è di "migliorare la touche", il tallone d'Achille di questa Italia in questo primo incontro del Sei Nazioni.


Bergamasco osserva attonito la touche irlandese: gli ottantamila là dietro non ha invece bisogno di insegnamento alcuno

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