mercoledì 3 febbraio 2010

L'infernale inferno di Dante


L'impressione di condurre campagne in solitaria è qualcosa di deleterio, come d'altronde aveva già sperimentato l'omerica Cassandra. Ritrovare un isolato compagno, magari sconosciuto e lontano, in queste piccole battaglie si rivela sempre prezioso.
Prendete Dante's Inferno, l'atteso (in uscita questo Venerdì) action game di Electronic Arts che trae spunto dalla Commedia di Dante Alighieri per mettere in scena una avventura alla God of War (sì, con QTE ogni tre secondi). Di lui si era addirittura tirato in ballo l'esimio professor Bruscagli ( sul cui sussidio l'Autore ha affrontato la letteratura italiana del liceo. Ma non ha idea se ringraziarlo o tirargli un pugno. First the first, then the fist) della esimia Società Dantesca Italiana (alla quale la finanziaria 2010 ha deliberatamente tagliato i fondi...): le parole cariche d'odio erano state recepite in quell'altra sede.
Poi è arrivato il gameplay e la prova su strada, continuata infine con il giocare il prodotto finito: e qui le velleità letterarie non c'entrano per nulla. Dante's Inferno è un prodotto che ha travalicato la soglia di decenza (su Neogaf un topic dal titolo Dante's Inferno Crossing the Line? esemplifica un sentimento comune esasperato da una così cruda rappresentazione violenta), proponendo una visione dell'inferno semplicemente aberrante, virtualmente lontana da qualsivoglia accento filosofico e/o religioso dell'opera dantesca da cui prende spunto. Quale poema hanno letto gli sviluppatori? Con quale faccia tosta accludono alla Collector's Edition una ristampa della prima cantica della Commedia? E poi: Dante che si lacera il petto di modo da disegnare una croce? Beatrice rapita????? Dante crociato???? La porta dell'Inferno nella campagna toscana???? E qualcuno ancora osa accostare la ridicola manifestazione electronicartsiana con la summa poetica del fiorentino.
Dante's Inferno è una completa delusione. Il sistema di combattimento è legnoso, mediocre, totalmente farcito di inutilissimi Quick Time Event. Una pochezza stilistica e ludica che non ha eguali negli ultimi dieci anni di action game, anche tenendo presente le tamarrate dei Devil May Cry, che perlomeno proponevano un gameplay divertente e per certi versi coerente.
Ma Dante's Inferno chiama a sè un sercito di esseri immondi, privi di dignità e moralità, e invita il giocatore al loro massacro. Terribile? No, perchè al giocatore sarà concessa la facoltà di redimere tale anime, piuttosto che concedere la dannazione eterna. Peccato che quale dei due sceglierete non cambierà effettivamente un cazzo, altro che le implicazioni etiche viste in Bioshock.
Di Dante's Inferno gli spettatori potranno ammirare uno spot durante l'imminente Superbowl, un teaser (privo quindi di immagini gameplay) in cui si narreranno gli antefatti della vicenda inventata di sana pianta dagli sviluppatori: la CBS, l'emittente che proietterà l'atteso evento sportivo, ha costretto EA a censurare parte di tale spot, affinchè la frase "go to hell!" sempre presente nei filmati di presentazione del titolo . Non possa urtare la sensibilità di qualcuno! Per una nazione sempre pronta a sottolineare le implicazioni politiche e sociali della fede religiosa questo non può che essere un affronto (giustamente eliminato...).
Ma l'affronto più grande non si può eliminare: la presa per il culo di un pilastro della letteratura mondiale, girato e rigirato con una spavalderia e una altezzosità assolutamente razzista. E non in secondo piano la proposta di un action game scadente e privo di qualsivoglia personalità, una formica in confronto allo stile di Bayonetta.
L'onta per aver sputato in faccia a un fondamento della cultura italiana n0n deve assolutamente passare in secondo piano: l'eccellente caratterizzazione di Assassin's Creed II viene eclissata da tale produzione americana.

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