domenica 28 febbraio 2010

(Non) piove sul bagnato

E' il week end di Heavy Rain.
E' il week end in cui infine il videogioco si è arreso. Si è arreso a pretese narrative tali da ridurre l'impianto ludico a un susseguirsi di QTE. E non basta sinceramente a rispolverare l'abominevole categorizzazione del "film interattivo" per giustificare l'esclusiva Playstation 3.


E' invece, per l'Autore, il week end di Sonic and Sega All Star Racing. Che è un capolavoro, o comunque un titolo che appaga, diverte, coinvolge. Terribile il frame rate (nessun miglioramento rispetto alla demo), ma rimane comunque il migliore (e il primo decente) racing game con protagonista Sonic. E la variopinta cricca Sega (incluso quel "tenerone di Casa Modena" di Ryo Hazuki).
Non male per Sumo Digital, che interiorizza tutti, proprio tutti, gli insegnamenti appresi con le conversioni di Outrun 2 e Outrun 2 SP (il 2006).
Il level design è squisito, i power up intriganti e lo schema di derapata ricalca (in versione semplificata) il racing game di Yu Suzuki. Cosa chiedere di più a un grande racing game Sega?
Che è, infine, un vero videogioco, genuino, non dispersivo e non cinematografico.


Ordine. Disordine. C'è chi crea e chi distrugge. Ma come fare i conti con l'innovazione? Essa è una rivoluzione, un punto di rottura epocale con la tradizione precedente. Essa soddisfa molti, scontenta molti altri (lo abbiamo visto in Russia). E quindi? Che fare? Si va avanti o si resta ancora all'indietro? La si attende questa benedetta innovazione? o la si plasma, la si fa, pian piano, con impegno? La si prepara diplomaticamente? o la si prepara violentemente?
Metti ordine ove c'è disordine: riappropiarsi di una metodologia che inviti alla tranquillità deve essere cosa prioritaria. Ma come la si coniuga con un fermento intellettivo/emotivo/fisico? Come, come, come...

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